24 ottobre, 2014

LA SCENA. Conflitto tra sessi, conflitti personali, alla ricerca della scena giusta. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Ambra Jovinelli. Dal 23 ottobre al 2 novembre 2014

Ognuno di noi nasce, cresce, vive in una scena. Ognuno di noi interpreta una parte, che dipende dalla scena di un dato momento. Ad ogni elemento della scena si può attribuire un significato, che cambia tante volte, quanti sono i punti di osservazione. Questo è l’incipit de La scena, la nuova commedia di Cristina Comencini, rappresentata al Teatro Ambra Jovinelli dalla coppia femminile Monti – Finocchiaro e da Stefano Annoni, apparentemente l’agnello sacrificale della storia, ma solo apparentemente Punti di vista, scene differenti. Due amiche, l’una disinibita e a caccia perenne dell’uomo giusto, con netta precedenza al sesso, l’altra riflessiva, con la testa a posto, anche troppo, tanto da sublimare il suo bisogno incontrando uomini si, ma soltanto sul palcoscenico, non nella vita normale, verso la quale è ampiamente in credito. La prima che recita la sua parte con tutti, l’altra solo in teatro.
Entrambe, in fondo, desiderose di amore, come chiunque. Come anche il giovane ragazzo rimorchiato da Maria, dopo una notte di alcol e passione, che al risveglio si trova in mutande in casa delle due amiche, confuso, tanto da scambiare l’una per l’altra. Comincia un gioco, inizialmente malizioso, ma che presto si trasforma in un processo di tutti contro tutti. Interrotto, alla fine, dalla violenta reazione dell’uomo, stanco di vedersi affibbiare la parte che lui non sente propria, rivendicando il suo diritto a non dover recitare per avere successo con le donne e nella società. Un gioco al massacro, da cui nessuno esce vincitore, tentando una improbabile rieducazione sentimentale reciproca. La necessità che emerge è invece quella di dover cambiare la scena, di crearne una nuova per poter vivere in armonia, donne e uomini, fuggendo dalle macerie di ogni nostro vissuto, compresa quella appena rappresentata sul palcoscenico dove, in fin dei conti, si gioca con la vita. L’unico posto, forse, in cui si è ancora si è liberi di farlo.

Il testo della Comencini, come sempre, è ricchissimo di riflessioni profonde, portate in scena con la leggerezza dell’ironia, del sorriso, mai della banalità. Delude un po’, però, la messa in opera delle sue argomentazioni, che complessivamente risulta un po’ macchinosa, senza quei guizzi che, ad esempio, brillavano in Due partite, la sua precedente opera teatrale. Intendiamoci, ben vengano spettacoli che non si limitano alla facile risata farcita di no-sense, ma sinceramente ci si aspettava di più, nel complesso. Considerato che una Prima, di solito, è un cantiere aperto, si spera che si provvederà a mettere mano registica ad alcuni “spigoli” che ostacolano la fluidità della commedia, rendendola in alcuni momenti troppo statica. Maria Amelia Monti e Angela Finocchiaro si confermano affiatate, capaci di alzare la tensione tra i tre personaggi e di bilanciare con i giusti tempi comici i momenti più drammatici, bravissime nel passare dal ruolo di sprezzanti inquisitrici a quello di vittime indifese. Il giovane Annoni, pur essendo l’elemento da contraltare, non incide più di tanto nella resa delle emozioni risultando, a tratti, sopra le righe.
Argomento di estrema attualità, quello dei conflitti tra il mondo maschile e femminile, due universi differenti e distanti, ma anche quello altrettanto serio dei conflitti interiori in ognuno di noi, dei rapporti difficili nelle nostre famiglie di provenienza, spesso causa di quelle “case terremotate da cui si deve fuggire”… cercando un’altra scena, che sia migliore.

Spettacolo interessante, ma con qualche ombra.

Paolo Leone


Compagnia ENFI Teatro – produzione di Michele Gentile, in coproduzione con Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia presentano: La Scena, di Cristina Comencini.

Con: Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti e Stefano Annoni.
Scene di Paola Comencini; Costumi di Cristiana Ricceri; Disegno luci di Sergio Rossi.
Regia di Cristina Comencini.
Organizzazione generale di Carmela Angelini.


Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Ambra Jovinelli, nella persona di Maria Letizia Maffei.

Nessun commento:

Posta un commento