25 settembre, 2014

Teatro Kopò, un’altra piccola stella brilla nella periferia romana. Di Paolo Leone


Piccole, coraggiose, importanti luci si accendono nella periferia romana. La cultura, nonostante gli ostracismi di chi dovrebbe adoperarsi per tutelarla e promuoverla, cova sotto la cenere grigia dell’indifferenza, della superficialità, del “con la cultura non si mangia” (ma con le ruberìe sì). Francesca Epifani e Paolo Filipponi, rispettivamente direttrice artistica e direttore organizzativo del piccolo Teatro Kopò al Tuscolano, hanno da pochi giorni soffiato sulla candelina del primo anno di vita della loro creatura e, nell’occasione, hanno presentato la seconda stagione teatrale. Reo confesso…ho conosciuto questa splendida realtà da poco tempo, quasi per caso, rimanendone affascinato da subito. I teatri off sono da sempre linfa vitale nel panorama artistico, spesso vi si scoprono spettacoli deliziosi e interpreti di grandi capacità. Soprattutto, tanti giovani autori, registi e attori. Non fa eccezione il Kopò (con l’accento acuto sulla o, inesistente su questa vecchia tastiera), gioiellino nella periferia più popolosa di Roma, che il 24 settembre ha presentato in conferenza stampa, con organizzazione efficace ed elegante, la nuova stagione teatrale 2014/2015, al motto di “Fatti rapire dal teatro”, dopo il primo anno di programmazione che ha sortito risultati incoraggianti, con i suoi 2.600 spettatori paganti.

“Ci teniamo al nostro pubblico” ha esordito Francesca Epifani, “e proprio per le attenzioni che abbiamo per la gente di questo quartiere, che è molto affezionata, abbiamo deciso di ridurre gli spettacoli in cartellone per privilegiare la qualità degli spettacoli, aumentando di un giorno la permanenza in scena di ogni singola rappresentazione, in scena dal giovedì alla domenica”.
Inaugurerà la stagione il 9 ottobre la commedia “La casa vittoriana degli spettri” per la regia di Viviana Lentini, in scena fino al 12, una commedia “gotica” liberamente tratta dal romanzo di Cristian Precamedi Conte, I fantasmi della vita. Novembre in compagnia de “L’amante” di Harold Pinter, messo in scena da una giovane compagnia genovese, con Davide Mancini e Angela Ciaburri, per la regia di Massimo Mesciulam.
 Il terzo appuntamento vedrà protagonista il teatro sociale, con “Miles Gloriosus: ovvero morire di uranio impoverito”, di Antonello Taurino, premio miglior regia al Festival Nazionale Calandra 2011, in scena dal 28 al 30 novembre. A dicembre, sarà la volta di Silvio Barbiero, giovane attore vincitore del Premio come Miglior attore al Roma Fringe Festival, con “Groppi d’amore nella scuraglia”, di Tiziano Scarpa. L’anno nuovo vedrà il debutto di un altro interessante spettacolo, “Dov’è Desdemona?”, in scena dal 22 al 25 gennaio, con Simone Bobini ed Eugenio Coppola. Il mese successivo, dal 19 al 22 febbraio, un altro evento di cui abbiamo sentito echi favorevoli: “Il fulmine nella terra – Irpinia 1980”, scritto da Mirko de Martino, finalista al Roma Fringe Festival 2014 e con una nomination quale migliore attore al Premio Landieri per il protagonista Orazio Cerino. Si torna alla commedia più brillante nel mese di marzo, dal 12 al 15, con “Un cervello in due” di Marcello Paesano, con protagonisti Luca Comastri, lo stesso Paesano e Valeria Panepinto. Sempre a marzo, dal 26 al 29, torna Elisabetta Tulli con lo spettacolo che ha visto la piccola saletta del Kopò stracolma durante la rassegna estiva: “La storia de Giulietto, de Marisa e della mano in chiesa”, commedia musicale immersa nella romanità degli anni 50  e nella musica, con un pizzico di poesia. Ultimi due spettacoli in cartellone saranno, dal 9 al 12 aprile, “Resistenza Outbound” di e con Yuri Ferrero, artista torinese, storia tragicomica nelle contraddizioni dei nostri giorni e, dal 7 al 10 maggio, un altro giovane ed interessantissimo autore/attore, Alessio Zambardi, col suo “Come del resto alla fine di un viaggio” (anche questo partecipante al Roma Fringe Festival).
Una prima impressione, durante la presentazione, è stata quella di avere a che fare con spettacoli giovani, di sicura qualità, caratteristica a cui tengono molto i gestori del teatro. Ma, prima di ogni altra cosa, la sensazione di essere veramente in un salottino accogliente, con i suoi cinquanta posti, il piccolo e grazioso foyer, il clima di familiarità, cordialità e attenzione verso il pubblico. Sono molti anche gli spettacoli fuori cartellone, per una stagione piena di sorprese. E sorprendente è anche la campagna abbonamenti, con varie formule e prezzi popolari.




Le piccole, coraggiose, importanti luci, vanno sostenute. A due passi dalla metropolitana (fermata Numidio Quadrato), inserito in uno dei quartieri più popolosi d’Europa, una realtà così giovane e vivace, attenta alla qualità e anche all’aspetto, deve avere il sostegno del pubblico. Auguriamo a tutto lo staff una grande stagione e li ringraziamo per le iniziative, tra le quali anche corsi di recitazione, mostre e serate musicali. Non avete più scuse, amici del Tuscolano ma anche di altri luoghi, non perdete l’occasione di andare a vedere teatro giovane, di qualità, e a prezzi accessibilissimi a tutti.

Paolo Leone


Teatro Kopò, via Vestricio Spurinna 47/49
Tel: 06.45.65.00.52
Prima di ogni spettacolo, il teatro offre l’aperitivo agli spettatori.


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