05 giugno, 2014

NOTE PER UN COLLASSO MENTALE regia, drammaturgia, luci, scena di Giuseppe Isgrò. Di Daria D.


Teatro OUT OFF, Milano. Dal 3 all'8 giugno 2014

Le parole di J.G.Ballard del romanzo “The Atrocity Exhibition, La mostra delle atrocità”, il grande scrittore inglese lo definiva “condensed novels”, risuonano sulla scena provocatorie, originali, folli, esagerate, proprio come nel lontano 1970, anno di pubblicazione, anticipando questa nostra epoca fatta di sesso, divismo, perversioni, guerre, chirurgie plastiche, tecnologia, media.
Ballard, con la sua filosofia postmodernista, è stato lo scrittore che più è andato oltre gli anni in cui viveva e scriveva e di cui percepiva già le atrocità, e con i suoi romanzi fantascientifici, immaginifici, a volte assurdi, aveva predetto la “dittatura” della tecnologia sulle nostre esistenze scatenando reazioni a catena di depressioni, psicopatologie, frustrazioni, perversioni, allucinazioni. Per questo, i protagonisti dei suoi romanzi sono quasi sempre psichiatri, pazienti, star del cinema, piloti, sesso dipendenti. Uomini e donne che vivono in simbiosi con lamiere accartocciate, grattacieli di vetro, autostrade notturne, protesi e cicatrici, incidenti stradali e sedute psichiatriche, erotismo e droghe, e la stupefacente bellezza… della morte.
Il regista è stato, a ragione, attirato dall'opera di Ballard, di cui ha percepito le accuse verso un’umanità disumanizzata, instupidita dalle droghe psichiche, dai messaggi pubblicitari, dal fanatismo isterico per qualsiasi notorietà che sia JFK o Elizabeth Taylor o il Papa, dall’uso del sesso come linguaggio negoziabile e ne ha fatta una rilettura drammatica “sgradevole” in senso ballardiano, usando la duttilità ed espressività corporea e vocale di Francesca Frigoli e Andrea Barettoni che recitano, bene, con i corpi seminudi avvolti dalle rosse luci di un palcoscenico spogliato anche lui.
 Difficile prendere un testo che, per chi non ha mai letto Ballard, può sembrare opera di un folle che scrive dell’incedere di una donna come fosse un’equazione geometrica o dell’atto sessuale come uno psicodramma, di poligoni di tiro abbandonati o di Marylin Monroe ustionata dalle radiazioni, o che associa l’uccisione di JFK con un atto sessuale e farne uno spettacolo.  Uno spettacolo che sia altrettanto lucidamente folle come l’opera del grande Ballard, perfino il famoso e osannato film “Crash” di Cronenberg dall’omonimo geniale romanzo, era banale e dozzinale, non vi era la minima follia, solo un po’ di sesso facile e senza conseguenze straordinarie.
Ma Isgrò ha avuto il coraggio di provarci, a fare uno spettacolo non facile ma interessante, originale, che, spero, spinga la gente a leggere questo testo forte come una “terza guerra mondiale”.

Daria D.


NOTE PER UN COLLASSO MENTALE regia, drammaturgia, luci, scena di Giuseppe Isgrò
Uno spettacolo di Phoebe Zeitgest
Una partitura per voci, corpi, chitarra, live electronics e altro,
liberamente ispirata all’opera di James G. Ballard
con
Andrea Barettoni voce, corpo, organetto
Francesca Frigoli voce, corpo, flauto traverso
Alessandra Novaga chitarra
Giovanni Isgrò live electronics, suono
Nicola Stravalaci voce registrata
Musica Giovanni Isgrò, Alessandra Novaga
Visuals Francesca Cianniello
Maschere, immagine e grafica Giovanni De Francesco
Stile costumi Sabrina Querci – Q.Connections
Dramaturg Antonio Caronia, Francesca Marianna Consonni
Videoriprese Barbara Cicchinè

Consulenza tecnica Giuseppe Marzoli

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