18 giugno, 2012

“Il Mistero Buffo nella versione pop 2.0”. Uno smile per iniziare :-)


Piccolo Teatro Strehler, Milano. Mercoledì 13 giugno 2012

:-) Non è canonico iniziare una recensione con uno smile –benché questo tipo di scrittura sia entrata, per lo meno in un certo senso, nel nostro gergo. In ogni modo credo che non ci sia modo migliore per parlare del divertentissimo spettacolo di e con Paolo Rossi “Il Mistero Buffo nella versione pop 2.0”, visto al Piccolo Teatro Strehler di Milano, in cui il comico si cimenta nel rappresentare parodicamente la vita di Gesù, anche aiutato in scena dal musicista Emanuele Dell’Aquila, in veste, tra l’altro, di “attore-spalla” del protagonista. Non è facile parlare di questo spettacolo, non è facile soprattutto spiegare quanto sia stato dilettevole. La Commedia non si può spiegare, si può solo vedere e apprezzare. Quello che si può dire è che non è facile, oggi come oggi, ammirare vere Commedie (un genere che purtroppo è diventato un sottogenere), ma per fortuna con Paolo Rossi permane di queste una grande dignità: con lui si parla di Commedia, con la “C” maiuscola.

Si comincia con una “ouverture” in cui il comico fa ironia sull’odierna situazione ecclesiastica, prendendo di mira anche lo stesso Papa, “Così rigido che anche quando cade non si scompone, rimane tale!”. Si continua poi con un omaggio a Dario Fo e al genere da lui inventato: il Grammelot, ed è così che Paolo Rossi ci racconta le vicende di un improbabile Gesù grazie alla sua bravura gestuale, che riempie di significato le parole in un antico dialetto padano –volutamente- quasi senza senso. L’attore strappa gli applausi e le risate del pubblico quando, nel secondo tempo, rinunciando al Grammelot, ci racconta storie del Gesù bambino e lo fa in modo, ancora, molto spassoso. Alla fine Paolo Rossi si rende conto che ha bisogno di un’attrice che interpreti il ruolo di Maria, ed è così che giunge sul palcoscenico Lucia Vasini, nei panni di una diva oramai fuori di testa e che, inaspettatamente, recita al meglio la sua parte nel momento in cui viene chiamata a interpretarla, dando vita all’unico momento drammatico dello spettacolo – d’altra parte l’antico Mistero non prevedeva solo parti comiche, ma anche tragiche.

Il finale è forte, quando un manichino viene inchiodato a una croce e issato verso l’alto in modo che tutti gli spettatori possano ammirarlo: quello è Gesù Cristo, che, anche se tornasse in terra, sarebbe ancora una volta incompreso, torturato e nuovamente crocifisso da una plebe ignorante.
Non è mai scurrile la comicità di Paolo Rossi, al contrario di suoi altri colleghi; nonostante tratti un tema delicato, la sua vena comica non è mai lontana dal rispetto per le persone e per l’Alta Figura del Cristo.
Le musiche di Emanuele dell’Aquila si adattano molto bene allo spettacolo –quasi un varietà, in cui è equilibrata la mano registica di Carolina De La Calle Casanova- e i due formano una coppia affiatata.
Breve ma esemplare la prova di Lucia Vasini, capace di commuovere il pubblico all’interno di un più ampio cerchio di comicità.



Il Mistero Buffo nella versione pop 2.0
regia di Carolina De La Calle Casanova
musiche composte ed eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila
con la partecipazione straordinaria di Lucia Vasini
produzione La Corte Ospitale
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber

Stefano Duranti Poccetti






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