08 marzo, 2016

L'8 marzo: Le donne e le violenze di cui sono protagoniste. "Proprio perché gli uomini compiano dei passi per donare una buona mimosa". Di Giuseppe Sanfilippo


L'8 marzo è una data riconosciuta come la "Festa della donna" e in questa occasione voglio scrivere un articolo contro gli uomini che assumono atti di violenza nei loro confronti. In tale prospettiva voglio proporre delle possibili modalità per affrontare certe situazioni, perché si parla tanto della violenza sulle donne e si fanno solamente tante chiacchiere senza mai prendere una decisione concreta.
A mio giudizio per mettere fine (o comunque diminuire) le violenze sulle donne, noi uomini dobbiamo compiere dei passi importanti per divenire dei veri uomini.
Per fare questo io credo che tutti noi ci dovremmo riunire, creare dei circoli di incontri tra persone del nostro sesso, in cui parlare tra di noi, raccontarci le nostre storie, le nostre vite e cercare l'origine degli atti di violenza. Le violenze possono venire da tante e tanti ragioni, come atto di frustrazioni, catene di dolori inconsci, da concetti di identità, anche ereditati senza saperlo. Quando parlo di concetti ereditari mi riferisco al fatto che dentro di noi esiste un'idea distorta della donna, che la rende “Altra”. Questo inconsciamente ci fa credere che ella sia la nostra serva, che noi più che essere dei compagni per lei siamo dei padroni. Chissà, magari confondiamo l'amore con il possesso e il concetto morale per sentimento… quante altre cose potremmo scoprire dialogando tra di noi? Credo anche che dovremmo cercare di scrivere su un foglio certe sensazioni provate nelle nostre giornate, sopratutto in quei momenti in cui abbiamo delle contrarietà. Il dialogo potrebbe aiutarci sia nelle piccole cose e nelle grandi e ci potrebbe fare comprendere addirittura perché si compiono femminicidi. Oltre a circoli di incontri, bisognerebbe fare una grande ricerca sulla società e di come l’individuo si relaziona co questa; capire i modi di concepire le cose e l’esistenza, i sogni e i progetti di vita che si vorrebbero realizzare e che si sono o meno realizzati; comprendere poi la sensibilità e fragilità umane. Insomma, non basta parlare solo di donne che hanno subito delle violenze, ma ci vuole di più, ossia una ricerca più profonda per iniziare a scoprire cosa c'è dentro ogni singolo uomo. Non dobbiamo più accontentarci quindi di risolvere la problematica con qualche frase tipo: “Se mi comporto così è perché ti amo”… no, questo non basta, ma bisogna  trovare un modo concreto di agire e questo altro modo può solo provenire da noi uomini, che ci dobbiamo mettere al lavoro per noi stessi, ma sopratutto per le donne, che non sono degli oggetti bensì delle creature d'amore, con cui vivere le nostre vite. Le donne sono una ricchezza da curare e custodire. Per loro dobbiamo cercare di migliorare noi stessi, abbattendo i nostri lati oscuri. In questo contesto non parlo da filosofo consulente, ma da uomo che vuole il meglio per le donne e anche per ogni uomo. È giusto che noi uomini facciamo tutto questo, compiendo  dei passi per regalare una mimosa alle nostre donne. Con "Mimosa" non intesa solo come fiore che si regala il giorno della festa delle donne, ma come gesto d'amore. Gesto d'amore che consiste nell'iniziativa di proteggere e avere cura delle donne, di dare loro ogni giorno una immensa serenità. Fare questo significa stare bene anche con noi stessi e divenire veri Uomini, costituendo tra l'altro anche un rinnovamento morale e culturale, poiché io scommetto che dietro le violenze vi sono anche delle catene morali e culturali da cui siamo distaccati solo in apparenza. Tramite questi consigli potremmo forse comprendere anche perché oggi difficilmente le coppie durano a lungo insieme, coppie dove purtroppo è spesso presente il gesto di violenza, quel gesto di violenza che in alcuni casi può portare anche a compiere femminicidi.

Personalmente credo che i concetti qui espressi dal mio pensiero siano da prendere in considerazione per aprire una ricerca necessaria per il bene umano e sopratutto per donne. Sono parole di un uomo che vorrebbe contribuire al loro benessere.


Giuseppe Sanfilippo

Nessun commento:

Posta un commento