Trieste, Politeama Rossetti, Sala
Bartoli
L’angoscia e lo
spaesamento che si provano alle prime battute di “Rosso Venerdì”(testo di
RobertoCavosi, regia di Igor Pison)si stemperano rapidamente, per lasciar
spazio alla curiosità e alla sensazione di trovarsi immersi in un “luogo
teatrale” conosciuto. La scenografia di Petra Veber, giustapposizione di
diversi piccoli elementi, ispiratisi alla cifra surreale e caricaturale di
David LaChapelle, che a sua volta si rifà a PieterBruegel il Vecchio e a
Hieronymus Bosch fornisce i primi indizi; se a ciò si aggiunge la musica (la
cui scelta è stata curata dal regista), fondamentale in questa messinscena,
ecco che appaiono le immagini dei Misteri medievali, delle antiche Passioni,
con i personaggi dalla caratterizzazione solo accennata che compiono azioni ed
esprimono emozioni elementari, facendo da sfondo a ciò che avviene sul Monte
Calvario; azione che aleggia su tutti, ma che non si vede mai: narrazione ed
evocazione di qualcosa che non riesce ad essere, oggi come allora, compresa
nella sua portata.
Assieme ad altre
musiche provenienti da epoche e tradizioni molto distanti, l’Hallelujah di
Leonard Cohen troneggia, accompagnando il pubblico e segnando, assieme
all’acqua contenuta in bottiglie di plastica, il passaggio da una stazione
all’altra di questa Via Crucis contemporanea, nella quale i personaggi non
interagiscono fra loro, ma i cui monologhi lasciano a poco a poco trasparire i
legami reciproci.

Troppo spesso la
componente sonora risulta slegata rispetto alla rappresentazione costituendo a
volte un semplice accompagnamento, quando invece dovrebbe, a buon diritto,
essere parte integrante dello spettacolo. In “Rosso Venerdì”, al contrario, le
molteplici disarmonie provocate da un’idea drammaturgica come questa risultano
fra loro coerenti proprio grazie alla regia, alla scenografia, ma soprattutto
alla musica, che contribuisce in modo importante a dare senso all’intero dramma,
mostrando così quanto sia determinante la cura e l’attenzione per questo
fondamentale elemento nella costruzione di uno spettacolo di prosa.
Lunghi applausi
finali, a conferma del gradimento dello spettacolo.
Paola Pini
Rosso Venerdì
Di:
Roberto Cavosi
Scene: Petra Veber
Costumi: Petra Veber
Regia: Igor Pison
Produzione: Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia
Interpreti: con la Compagnia del Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia: Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Federica De
Benedittis (attrice ospite), Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar,
Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos
La
scena è stata costruita nel Laboratorio del Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia e scenografata dal Laboratorio del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di
Trieste
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