18 novembre, 2015

LA LUPA. Una prima sottotono. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Quirino (Via delle vergini). Dal 17 al 29 novembre 2015

C’è un momento, durante il secondo atto e poco prima del tragico epilogo, in cui tutti i personaggi della novella verghiana (in questo adattamento di Micaela Miano) ripetono quasi in coro, come un mantra “bestie…peggio delle bestie”, riferendosi ai fatti che stanno accadendo tra Gnà Pina la lupa (Lina Sastri), Nanni Lasca (Giuseppe Zeno) e Mara (Eleonora Tiberia). Sicuramente un punto centrale e illuminante dello spettacolo che ha debuttato il 17 novembre al Teatro Quirino di Roma. Una lupa diversa da quella nell’immaginario collettivo, quasi malinconica. Sempre seducente e provocante, ma divorata non tanto dalla sua bramosìa sessuale di femmina demoniaca, come spesso è stata dipinta, quanto dal suo ardore di donna innamorata del Nanni, lui sì calcolatore e opportunista, al punto da cedergli tutto, beni materiali e figlia, pur di dimostrargli il suo sentimento e tenerlo vicino, pagando il prezzo amarissimo dell’isolamento e del disprezzo. Le bestie, dicevamo. Tutta la scena (magnifica, di Françoise Raybaud) vede il ciclo naturale e ferino di tutti i protagonisti, pronti a sbranarsi l’un l’altro.
Giorno, notte, sole, luna, un campo di grano. Vita ripetitiva per la sola sopravvivenza. Mangiare, bere, lavorare, riprodursi. Nient’altro che la lotta per assicurarsi una migliore posizione. Nanni ne è l’esempio: la roba, il matrimonio, la dote, punto. E il fastidio tentatore di una donna vedova che continua ad amarlo (scandalo..) pur avendogli concesso la propria figlia in moglie. Una donna che si dona totalmente, insensatamente. E un uomo che non riesce a gestire i propri desideri, ad accettarli, che perde la testa, che arriva ad uccidere pur di liberarsi di ciò che non riesce a controllare. Sembra cronaca attuale, in un testo scritto da Verga nel 1880!

Lo spettacolo, che mostra una scenografia tanto bella quanto claustrofobica con quel campo di grano incombente su tutti gli accadimenti, è stato, purtroppo, non molto convincente. E’ difficile concentrarsi, per lo spettatore, quando più del sessanta per cento delle parole non si capiscono a causa di una fonica disastrosa. Desolante, a questi livelli. Un primo atto totalmente sottotono, nei ritmi e nelle stesse interpretazioni, spesso incomprensibilmente bisbigliate, mentre nel secondo c’è stata una certa ripresa, pur persistendo la sciagurata resa dei microfoni. Ma nel complesso questa prima de La lupa non ha convinto. La stessa Sastri, che mi hanno riferito essere convalescente, non era la solita incantatrice di platee. Troppo dimessa nel suo ruolo, sicuramente non agevolata dalla sua condizione fisica. Ci si aspettava molto di più da questa prima, piuttosto deludente.

Paolo Leone


Compagnia Molière ABC Produzioni presenta:
Lina Sastri ne La lupa, di Giovanni Verga. Adattamento di Micaela Miano. Con Giuseppe Zeno e con Clelia Piscitello, Enzo Gambino, Eleonora Tiberia, Simone Vaio, Giorgio Musumeci, Valeria Panepinto, Giulia Fiume. Arrangiamenti musicali di Franco Battiato; musiche di Massimiliano Pace. Scene e costumi di Françoise Raybaud. Regia di Guglielmo Ferro.


Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Quirino, nella persona di Paola Rotunno.

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