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18 novembre, 2015

Intervista ad Aurora Deiana. Giovane attrice al suo primo film horror. Di Flavia Severin


Foto Flavia Severin
Venerdì Sera presso il Cinema Trevi di Roma si è tenuta la proiezione del film horror Sin Face di Andrea Conticelli, per la prima volta nei panni di regista, in quanto ha sempre lavorato in ambito di post produzione ed effetti speciali.

E’ proprio in questa occasione che la giovane attrice professionista Aurora Deiana, nuova scoperta del piccolo-grande schermo, debutta con il primo film horror.

La storia del Volto del Peccato (Sin Face) è ambientata in parte in America e in parte a Roma, e ripercorre un essere strano e senza Volto che terrorizza le persone con le loro paure e insicurezze, traviandone le menti. E in particolare con la sua perversione malefica, intrappola una ragazzina nel corpo di una bambola di pezza. E’ proprio questo il ruolo di Aurora, a cui è dedicata questa intervista:

Hai mai recitato in film horror? Come mai hai accettato di interpretare questo ruolo?

No non mi era mai capitato. Ho accettato per la sfida che il personaggio mi poneva: interpretare l’anima di una ragazzina all’interno di una “bambola” prevede un lavoro tecnico di controllo delle espressioni e delle emozioni allo stesso tempo. La parte più stimolante e anche complessa è stata poi lavorare sull’inespressività del volto associata alla sofferenza emotiva che doveva trasparire dagli occhi del personaggio.

Come ti sei sentita quando il regista ti ha scelto per interpretare questo ruolo?

Essere scelti da un regista per interpretare un personaggio è una bella soddisfazione, se poi ti viene anche data la possibilità di cooperare attivamente alla costruzione dello stesso, come è successo in questo caso, non si può che provare entusiasmo e gratitudine per la bella opportunità. Da quel che so l’idea del film è nata circa un anno prima che iniziassimo a girare. Avevo già avuto il piacere di collaborare con Andrea su un altro set e penso che, proprio grazie a quel lavoro, si sia instaurato un rapporto di stima reciproca che lo abbia poi spinto a scegliermi come coprotagonista di Sin face.

Ti sembrerà una domanda banale, ma immagino quanti sacrifici si possano fare quando si lavora nell’ambito dello spettacolo… e tu mi puoi confermare giusto? Mi racconti un po’ della tua carriera prima di arrivare qui?

Foto Flavia Severin
Il percorso di studi per diventare attore non ha lo stesso iter di un qualsiasi percorso formativo che prevede un diploma, una laurea, un tirocinio e poi l’inserimento, più o meno per gradi, nel mondo del lavoro. Nel mio settore il metro di misura per convalidare il proprio percorso formativo non esiste, se non nella misura in cui si venga scelti per altri progetti… e soprattutto non si esaurisce mai. Personalmente ho iniziato a fare teatro a 14 anni. Alla maggiore età poi mi sono trasferita a Roma dove ho studiato in diverse Accademie di recitazione e con diversi professionisti del settore, italiani e di fama internazionale. In seguito mi sono specializzata all’estero tra Londra e Los Angeles. Il sacrificio, se lo si vuole definire tale, sta proprio nella scelta di vita,  in quanto ogni step prevede un rimettersi in gioco e con ogni nuovo progetto si ricomincia da zero. Ciò però porta ad una maggiore consapevolezza di sé,  che è fondamentale per il mestiere dell’attore. Ogni lavoro che ho fatto mi ha sempre arricchita. Proprio per questi motivi mi sento grata ogni volta mi venga data la possibilità di esprimere il mio punto di vista attraverso l’arte dell’interpretazione.

Ma il pubblico spesso vuole sapere i retroscena … hai delle chicche interessanti da raccontare?

Beh, già girare sul set con il trucco di una bambola-demone è stato molto divertente per me, soprattutto vedere la reazione dei colleghi e del cast tecnico, durante e dopo la trasformazione.

E per il futuro, su cosa pensi di concentrarti?

Il mio sogno è lavorare nel cinema, sono al mio terzo lungometraggio indipendente e spero di avere l’opportunità di lavorare con altri registi che stimo come Daniele Luchetti, Gabriele Salvatores, e ovviamente molti altri e potrei finire domani se dovessi citarli tutti…Comunque in progetto ci sono delle “cose” che per scaramanzia non voglio anticiparti…quindi non aggiungo altro.
  
Bene Aurora, abbiamo finito, ti ringrazio molto per la tua sincerità e spontaneità.

Grazie a te e il Corriere dello Spettacolo per questa chiacchierata. E’ stato molto piacevole. Vorrei anche ringraziare il regista Andrea Conticelli, il cast tecnico che ci ha supportato e tutti i miei colleghi attori con i quali ho condiviso questa avventura.
Infine un grazie un po’ più personale a Piera per il sostegno e l’affetto dimostratami.

Curata da Flavia Severin


Per vedere la carriera completa dell’attrice, ecco il link qui sotto:

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