Foto Flavia Severin |
Venerdì Sera presso
il Cinema Trevi di Roma si è tenuta la proiezione del film horror Sin Face di Andrea Conticelli, per la
prima volta nei panni di regista, in quanto ha sempre lavorato in ambito di post
produzione ed effetti speciali.
E’ proprio in questa
occasione che la giovane attrice professionista Aurora Deiana, nuova scoperta del piccolo-grande schermo, debutta
con il primo film horror.
La storia del Volto del Peccato (Sin Face) è ambientata in parte in America
e in parte a Roma, e ripercorre un essere strano e senza Volto che terrorizza
le persone con le loro paure e insicurezze, traviandone le menti. E in
particolare con la sua perversione malefica, intrappola una ragazzina nel corpo
di una bambola di pezza. E’ proprio questo il ruolo di Aurora, a cui è dedicata
questa intervista:
No non mi era mai capitato. Ho accettato per la sfida che
il personaggio mi poneva: interpretare l’anima di una ragazzina all’interno di
una “bambola” prevede un lavoro tecnico di controllo delle espressioni e delle
emozioni allo stesso tempo. La parte più stimolante e anche complessa è stata
poi lavorare sull’inespressività del
volto associata alla sofferenza emotiva che doveva trasparire dagli occhi del
personaggio.
Come ti sei sentita quando il regista ti ha scelto per
interpretare questo ruolo?
Essere scelti da un regista per interpretare un
personaggio è una bella soddisfazione, se poi ti viene anche data la
possibilità di cooperare attivamente alla costruzione dello stesso, come è
successo in questo caso, non si può che provare entusiasmo e gratitudine per la
bella opportunità. Da quel che so l’idea del film è nata circa un anno prima che
iniziassimo a girare. Avevo già avuto il piacere di collaborare con Andrea su
un altro set e penso che, proprio grazie a quel lavoro, si sia instaurato un
rapporto di stima reciproca che lo abbia poi spinto a scegliermi come
coprotagonista di Sin face.
Ti sembrerà una domanda
banale, ma immagino quanti sacrifici si possano fare quando si lavora
nell’ambito dello spettacolo… e tu mi puoi confermare giusto? Mi racconti un
po’ della tua carriera prima di arrivare qui?
Foto Flavia Severin |
Il percorso di studi per diventare attore non ha lo
stesso iter di un qualsiasi percorso
formativo che prevede un diploma, una laurea, un tirocinio e poi l’inserimento,
più o meno per gradi, nel mondo del lavoro. Nel mio settore il metro di misura
per convalidare il proprio percorso formativo non esiste, se non nella misura
in cui si venga scelti per altri progetti… e soprattutto non si esaurisce mai. Personalmente
ho iniziato a fare teatro a 14 anni. Alla maggiore età poi mi sono trasferita a
Roma dove ho studiato in diverse Accademie di recitazione e con diversi professionisti
del settore, italiani e di fama internazionale. In seguito mi sono
specializzata all’estero tra Londra e Los Angeles. Il sacrificio, se lo si
vuole definire tale, sta proprio nella scelta di vita, in quanto ogni step prevede un rimettersi in gioco e con ogni nuovo progetto si
ricomincia da zero. Ciò però porta ad una maggiore consapevolezza di sé, che è fondamentale per il mestiere
dell’attore. Ogni lavoro che ho fatto mi ha sempre arricchita. Proprio per
questi motivi mi sento grata ogni volta mi venga data la possibilità di
esprimere il mio punto di vista attraverso l’arte dell’interpretazione.
Ma il pubblico spesso vuole sapere i retroscena … hai
delle chicche interessanti da raccontare?
Beh, già girare sul set con il trucco di una bambola-demone
è stato molto divertente per me, soprattutto vedere la reazione dei colleghi e
del cast tecnico, durante e dopo la trasformazione.
E per il futuro, su cosa pensi di concentrarti?
Il mio sogno è lavorare nel cinema, sono al mio terzo
lungometraggio indipendente e spero di avere l’opportunità di lavorare con
altri registi che stimo come Daniele Luchetti, Gabriele Salvatores, e
ovviamente molti altri e potrei finire domani se dovessi citarli tutti…Comunque
in progetto ci sono delle “cose” che
per scaramanzia non voglio anticiparti…quindi non aggiungo altro.
Bene Aurora, abbiamo finito, ti ringrazio molto per la
tua sincerità e spontaneità.
Grazie a te e il Corriere dello Spettacolo per questa chiacchierata.
E’ stato molto piacevole. Vorrei anche ringraziare il regista Andrea
Conticelli, il cast tecnico che ci ha supportato e tutti i miei colleghi attori
con i quali ho condiviso questa avventura.
Infine un grazie un po’ più personale a Piera per il
sostegno e l’affetto dimostratami.
Curata da Flavia Severin
Per vedere la carriera
completa dell’attrice, ecco il link qui sotto:
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