25 ottobre, 2015

“Cattivi ragazzi”. Cambiare si può, forse. Di Paolo Leone


Roma, Teatro della Cometa (Via del Teatro Marcello 4). Dal 22 ottobre all’8 novembre 2015

Un carcere minorile, i ragazzi prepotenti e apparentemente forti, già traviati dagli errori commessi, a loro modo già adulti. Un maestro, nuovo, incaricato di insegnare loro almeno le basi del vivere civile. Un tema visto in più di un film, senza dubbio, non originalissimo. Eppure, c’è un “eppure”. Perché in scena al Teatro della Cometa fino all’8 novembre ci sono sei ragazzi (e una ragazza, che appare in un colloquio carcerario) che hai visto crescere negli anni, perché mi entusiasmarono in passato, quando li scoprii quasi per caso. Perché stavolta, insieme a loro, c’è Francesco Montanari che si conferma un bravissimo attore anche a teatro, dopo il clamoroso successo della stagione passata ne “Il più bel secolo della mia vita”.
I ragazzi della Omnes Artes (ex Piccoli per caso), stavolta affrontano un tema “da grandi”, quello del carcere, delle vite sbagliate. Sei ragazzi, sei dialetti diversi (frutto di un meticoloso lavoro), sei storie di vita magistralmente dirette da Veruska Rossi e Guido Governale, la cui regia è bellissima, che ci catapultano nell’assenza di sogni, nell’esistenza già grigia di chi dovrebbe pensare solo a godersi la vita. Sarà l’incontro con il professore a provocare un piccolo cambiamento, una maggiore consapevolezza delle proprie responsabilità e a far emergere l’anima bambina sepolta dai reati. E forse a cambiare qualche destino. 

Teatro verità, questo Cattivi ragazzi, le cui pecche a mio parere consistono in un taglio decisamente morbido del testo (mi viene in mente, di contro, Mery per sempre, ferocemente struggente), quando forse si sarebbe potuto osare di più, e in qualche debolezza drammaturgica. La scena, molto bella, divide il palco in due piani, quello basso dell’aula  dove le corazze dei ragazzi ostentano sfrontatezza e quello alto, con le celle, in cui emergono le paure, le angosce, dove il silenzio della notte amplifica il rumore degli incubi di chi non vede futuro. Ma l’ironia spesso si fa largo, intelligentemente, e si alterna ai momenti più drammatici. Molto bravo Montanari, credibilissimo nel suo ruolo di insegnante che rifiuta la rigidità e che conosce il dolore della vita. Altrettanto bravi i ragazzi, che non finiscono di stupire, che reggono il palco come veterani, che eseguono movimenti scenici di grande armonia (ancora complimenti ai registi) e che per la prima volta affrontano tematiche non da bambini. Ora si fa sul serio, si approda in teatri storici e si fanno i conti con maggiori pretese da parte dell’ambiente tutto, pubblico e critici. Cattivi ragazzi è il primo passo “adulto” che segue quelli meravigliosi compiuti finora da questa Compagnia. Spettacolo visivamente bello, ben curato nella regia, nella scenografia (di Lisa De Benedittis), nelle musiche appropriate e  interpretato senza sbavature. Ma credendo nella capacità di questi giovani,  si può, si deve fare di più per poter maggiormente emozionare e sorprendere. Perché questi cattivi ragazzi sono bravi, giovani, attori.

Paolo Leone



Formi4 in collaborazione con Omnes Artes presenta: Cattivi ragazzi, di Veruska Rossi e Guido Governale.
Con Francesco Montanari e 16 giovani attori (che si alternano in due cast): Andrea Amato, Veronica Benassi, Federico Bizzarri, Francesco Buccolieri, Giovanni Crisanti, Ileana D’Ambra, Manfredi Di Placido, Niccolò D’Ottavio, Gabriele Berti, Daniele Felici, Riccardo La Torre, Giovanni Nasta, Alessio Selli, Diego Tricarico, Lorenzo Vigevano e Lorenzo Zurzolo.
Regia di Veruska Rossi e Guido Governale. Musiche originali di Gemitaiz e Frenetik & Orange.
Aiuto regia: Fabiana Bruno e Leonarda Imbornone; Scene: Lisa De Benedittis; Luci: Luca Carnevale; Costumi: Lisa Sorone. Foto di scena Patrizio Cocco

Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro della Cometa nella persona di Maya Amenduni e Patrizio Cocco, fotografo di scena.

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