04 luglio, 2015

Melania Fiore, un ciclone di idee ed entusiasmo. Intervista di Paolo Leone


Ci sono incontri, nella vita di ogni persona, che in qualche modo segnano un punto se non di svolta, certamente indicatore di un percorso. Sentimentale, artistico o professionale che sia. Quello con Melania Fiore, bravissima attrice, avvenne quasi casualmente qualche anno fa in un caffè letterario ed è diventato poi appuntamento fisso in teatro con i suoi spettacoli e, come in questo caso, consueto incontro di fine stagione per raccontarci quel che abbiamo vissuto. Ho incontrato Melania in un caldissimo pomeriggio romano, nel solito posto, per il Corriere dello Spettacolo. Lei in splendida forma, anche per sostenere le prove del suo nuovo spettacolo di cui ci ha parlato, appare nella caligine e nello smog capitolino, raggiante del suo entusiasmo contagioso.

Allora Melania, ci siamo visti durante la stagione prevalentemente nei teatri, ti abbiamo seguito sempre con piacere. Ora so che stai per debuttare con un nuovo spettacolo di cui mi parlasti tanto tempo fa.

Si Paolo, finalmente siamo pronti! L’Odissea di Alice nel paese della realtà. Lo porterò al Tuscia Opera Festival, l’11 luglio. Un Festival prestigioso, presentato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio. La prima nazionale fu a Bedonia, diciamo che questa è una prima nella regione Lazio. Sarò in scena nel cortile del Palazzo dei Priori a Viterbo, in piazza Plebiscito, un posto incantevole.

Mi dicevi che è uno spettacolo molto impegnativo per te.

Eh sì, (ride – ndr) finalmente posso scatenarmi. Uno spettacolo ricco di musica in cui recito, anche in versi, canto, ballo, uno show davvero completo con cui in seguito farò diverse tappe in giro per l’Italia, visto che già lo hanno richiesto in più regioni e sono molto contenta. Posso dirti che è una commistione, un intreccio quasi psichdedelico tra l’Odissea di Omero e Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, ma visto in chiave supermoderna, ambientato nei nostri giorni. Il viaggio esistenziale di una donna che vive tutte le difficoltà di oggi. Spettacolo in prosa, in versi, con canto, danza, insomma uno spettacolo esplosivo, emozionante. Ci saranno tanti personaggi, tante maschere che interpreterò. E con le bellissime musiche di Arvo Part, Greek International Music, Stravinskji, Beethoven, Kurt Weil, Pink Floyd.

Che stagione è stata per te quella appena terminata?

E’ stato un periodo di studio intenso, di lavoro molto forte sul corpo e sulla voce, soprattutto grazie al laboratorio di Daniele Salvo. Ho ripreso la danza, la palestra e posso dirti che è stata anche una stagione di ricerca, molto particolare per me, perché ho scoperto un tipo di teatro che prima conoscevo meno. Anche il contatto con questa nuova Compagnia dei Sognatori (che ha portato in scena Pilade, di Pasolini – ndr), con un regista importante come Salvo (nella prossima stagione al Teatro Ghione con La tempesta di Shakespeare – ndr), per anni assistente di Ronconi, mi ha permesso di scoprire nuove modalità di lavoro.

Nella prossima stagione, per quanto riguarda il teatro, cosa bolle in pentola?

Allora, ufficialmente sarò due settimane al Teatro Vascello in aprile, proprio con Pilade di Pier Paolo Pasolini per la regia di Daniele Salvo, con la Compagnia di cui ti ho parlato prima e prodotto dal Teatro stesso. Dopo, partiremo per un mese di tournèe con questo spettacolo. A marzo 2016 tornerò al Teatro Stanze Segrete per due settimane con un testo di Enrico Bernard, reperibile anche nelle librerie , “Donne d’Amore e di Lotta”. Poi di progetti in corso ce ne sono, ma preferisco tacere fino a quando saranno certi al cento per cento. Ah, sicuramente riprenderò Mary Shelley e Frankenstein, che interpretai la stagione scorsa e di cui conservo bellissime recensioni, tra cui la tua e quella di Leandro Castellani, tra le più belle in assoluto. E Leandro, anche questo lo posso dire, sarà il regista di Pazzi, spettacolo che porterò in scena con Aldo Emanuele Castellani, anche se ancora non sappiamo dove. Molto bello, basato sui testi di grandi autori romantici, tra cui Edgar Allan Poe. Inoltre, un altro tra i più importanti drammaturghi italiani, Giuseppe Manfridi, ha scritto e pensato appositamente per me un noir, La castellana, con cui sarò in scena sempre presso il Teatro Stanze Segrete nel novembre 2015, prodotto da La Mongolfiera Spettacoli. Sono strafelice!

Cinema?

Oh, finalmente posso annunciarlo ufficialmente! A ottobre o novembre uscirà nelle sale il film “Gli angeli nel grano”, regia di Giuseppe Andreozzi, di cui ti parlai nell’ultima intervista al Corriere, dove avrò la mia prima parte da protagonista. E’ un film prodotto dalla Lazy Owl Production. Ci tengo molto, è un thriller psicologico  avvincente. Cinema indipendente, girato con pochi mezzi da questo coraggiosissimo regista, e amo molto il ruolo che ho interpretato, una giovane madre alla ricerca disperata del figlio. Mi sono sentita molto compresa da Andreozzi, penso che mi abbia valorizzato.

Melania, dimmi la verità. Il tuo sogno rimane sempre il teatro, o un pensierino al cinema è più forte rispetto ad un anno fa?

Mah, te la dico la verità, certo. Il sogno di fare bel teatro è rimasto intatto, sia nella forma del monologo per la quale spesso vengo scelta, sia in un lavoro d’insieme come ho avuto la fortuna e la gioia di fare in questa stagione.  Ci sono tanti progetti, anche con un’altra Compagnia con cui ho preso contatti, con cui far vivere i miei testi con altri attori e attrici che, come me, abbiano lo stesso sogno, gli stessi valori. Ho trovato persone molto valide e carine con cui progettare insieme, e da questo punto di vista è stato un anno di fermento vero e proprio. Per cui ti dico: io, purtroppo o per fortuna, non mi accontento mai, quindi penso sempre che il meglio debba ancora venire, anche se mi sono presa belle soddisfazioni con tutti i premi che ho ricevuto, con la partecipazione al primo film che addirittura vince l’Oscar (La grande bellezza – ndr), però si, lo confesso, il pensiero al cinema c’è. Anche in quel campo c’è fermento per me.

Bene Melania, allora ci rincontreremo in stagione sicuramente, ti teniamo d’occhio.

Certamente!  Ringrazio il Corriere dello Spettacolo, sempre attento, e vi aspetto in teatro…e anche al cinema, mi raccomando!


Curata da Paolo Leone

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