14 luglio, 2015

Il Festival Euro Mediterraneo porta in scena Norma. Di Laura Cavallaro


Siracusa, Teatro Greco. 4/10/18/25 Luglio 2015                                                                                                                                                                                                                     
Dopo il successo dello scorso anno torna il Festival Euro Mediterraneo, ideato e diretto da Enrico Castiglione, nello spettacolare scenario del Teatro Greco di Siracusa. A inaugurare la stagione Norma di Vincenzo Bellini, autore caro a Castiglione che firma oltre alla regia anche la scenografia dello spettacolo. L’impianto scenico è un chiaro riferimento al sito neolitico di Stonehenge, composto da un semicerchio di grossi blocchi di pietra al cui centro è eretto un altare.Il fatto di prediligere l’essenzialità all’eccesso risulta vincente perché la scelta è in tema con la tradizione e con lo stesso libretto e oltretuttole belle luci contribuiscono a creare quell’atmosfera astrale che l’opera stessa racconta.Il regista, mancando un golfo mistico, ha scelto di disporre l’Orchestra sinfonica Bellini Opera Festivaldavanti al palcoscenico facendola diventare parte fondante dello spettacolo.
La compagine musicale è stata diretta con energia dal maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, il quale nonostante la giovane età ha mostrato un piglio sicuro e deciso. Non sono mancati passaggi in cui il tempo appariva eccessivamente dilatato, tuttavia la sua direzione si è sviluppata attorno al concetto di leggerezza della sonorità.La parola d’ordine per i costumi di Sonia Cammarata è stata semplicità, sinonimo di eleganza.La costumista ha preferito uno stacco netto fra tinte neutre come il grigiodegli abiti diClotilde e di Adalgisa nel primo atto e tintepiù decise come le tonalità della terra usate per il coro, per Pollione e Oroveso. Il marrone e il ruggine nell’abito di Adalgisa nel secondo atto e una punta di rosso per quello di  Norma hanno completato la tavolozza cromatica. Norma è un ruolo molto difficile da affrontare sia dal punto di vista interpretativo che tecnico. Ricordiamo che la stessa  Giuditta Pasta trovò così tante difficoltà ad approcciarvisi, da costringere Bellini all’ultimo a cambiarne la tonalità.Il soprano quindi si trova a dover fare i conti con frasi lunghe, che richiedono uguaglianza di emissione e colore, e allo stesso tempo a dover sviluppare un personaggio sfaccettato e controcorrente. La difficoltà maggiore sta nel saper dosare il ruolo pubblico di sacerdotessa, con quello privato di figlia, madre ed amante appassionata. Norma ha abdicato al suo ruolo di vestale quando è venuta meno al voto di castità e ha scelto l’amore per uno straniero. Le tematiche sono dunque molteplici, non mancano neppure i rimandi alla tragedia greca e al concetto di catarsi, infatti dal momento in cui si auto-accusa innesca un processo purificativo. Il tema celtico-barbarico aveva colpito il romantico Bellini, il quale ispirandosi a Le martyrs di Chateaubriand, alla Medea di Cherubini, La Vestale di Spontini e sopra tutti la tragedia Norma ou l’enfanticide di Alexandre Soumet, realizzò un’opera fuori dagli schemi classici. Il compositore eliminò alla fine del primo atto il concertato con coro introducendo al suo posto un terzetto, allo stesso modo tolse nel finale l’aria della primadonna e il tema, particolarmente in voga della pazzia. Chiara Taigi, nelle vesti di Norma, ci ha dato l’impressione di aver cantato inizialmente con frenesia mentre nel secondo atto in maniera più ieratica, invertendo,a nostro parere,l’espressione dei sentimenti del suo personaggio. 

Non sono tuttavia mancati momenti toccanti, ben affrontati dalla Taigi, come inDeh! con te, con te li prendiquando Norma si mostra una madre tenera ed amorevole con i figli, mettendo in luce una grande sensibilità e ponendo l’accento su un punto decisivo nel libretto di Felice Romani. Un timbro gradevole nel registro centrale che tuttavia lascia spazio negli acuti a disomogeneità del suono, si è percepito in qualche passaggio della cavatina Casta diva, o nei duetti Sola, furtiva, al tempio e In mia man alfin tu sei.Degno contraltare è stata Adalgisa, Adriana Damato, la quale ha portato in scena una donna di temperamento, ecclissando chiunque altrocon acuti sicuri, un registro corposo e un’ottima stabilità della voce. Discreta anche Anna Consolaro nei panni di Clotilde.  Buona presenza scenica per il basso Josè Antonio Garcia, un imponente Oroveso, mentre il timbro di Giuseppe Di Stefano c’è parso poco incisivo, a tratti acerbo. Il Coro Lirico Siciliano, guidato da Francesco Costa, è stato la vera colonna portante della seratadistinguendosi come sempre per il suono pulito e agile, una buona intonazione, un sincronismo ritmico senza esitazioni e un rispetto filologico dello spartito. Abbiamo lasciato per ultimo Piero Giuliacci perché la sua versione di Pollione ci ha leggermente spiazzato. Conoscendo la sua fama non ci siamo spiegati come nella cavatina Meco all'altar di Venere e nel duetto Và, crudele, al Dio spietatoabbia potuto produrre un suono così malfermo, spesso calante, lasciando sbigottito anche lo spettatore più distratto. Eppure non ci sono obiezioni da muovere né alla dizione, inappuntabile, né al volume della voce. Probabilmente è più adatto ad altro tipo di repertorio oppure il cantare all’aperto, con l’orchestra così lontana e in più utilizzando il microfono potrebbe non averlo aiutato ad affrontare con serenità lo spettacolo. Applausi alla fine anche se, come alla prima scaligera del 1831, non proprio un trionfo. Allora lo spettacolo recuperò consenso nelle repliche successive. Ci auguriamo lo stesso anche per questa Norma siracusana.

Laura Cavallaro





Norma                                                   
opera in due atti di Vincenzo Bellini                                                                                       
Norma Chiara Taigi                                                                                                               
Pollione  Piero Giuliacci
Adalgisa Adriana Damato                                                                 
Oroveso  Josè Antonio Garcia                      
Flavio  Giuseppe Di StefanoClotildeAnna Consolaro
Coro Lirico Sicilianodiretto daFrancesco Costa                            
Orchestra Sinfonica Bellini Opera Festival Direttore d’orchestra Jacopo Sipari di Pescasseroli Regia e scene Enrico CastiglioneCostumi Sonia Cammarata                                                   
Co-produzione Festival Euro Mediterraneo, Festival Belliniano/Settima edizione

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