27 luglio, 2015

"E’ la terra un’unica finestra" di Franco Scaldati. Di Daria D.


Piccolo Teatro Grassi, Milano. Domenica 26 luglio 2015

Una regia che non convince fino in fondo, che rimane alla superficie, senza entrare nelle viscere della storia, affidata totalmente alla recitazione dei protagonisti che ce la raccontano in dialetto siciliano ma il cui svolgimento, legame tra i personaggi, ambientazione e tempo rimangono un po’ oscuri, distanti e inafferrabili.
Vedere uno spettacolo con soprattitoli è già una fatica, ma comunque si fa molto volentieri anche se, a mio parere, se una storia è ben scritta, ben recitata e ben diretta, dovrebbe essere chiara ugualmente, qualunque sia la lingua in cui è raccontata. Anche se questo, mi è sembrato di capire, era più un testo poetico, difficilmente drammatizzabile e infatti si sente lo sforzo del regista.
Quest’opera inedita, ma non tutto ciò che è inedito è completamente valido, lascia un po’ a metà le nostre aspettative. Leggendo la descrizione, ci saremmo aspettati un mondo più carnale, più legato alle atmosfere dei mercati, dei rioni, dei poveracci, con suoni, voci, lamenti, grida, i sonori delle vite alla deriva.  L’unico suono che si sente è una specie di cinguettio, forse una cicala? Non è chiaro e non ha nessun impatto sulla storia.
Sono fantasmi quei due derelitti che sembrano a un certo punto due amanti, in quella che presumiamo sia una taverna, che però non è vissuta, ma rimane fredda e incompleta, come se fosse una taverna qualsiasi?
Molto bravi gli attori: Imparato, che si aggira come un manichino senza spina dorsale, sembra che debba cadere da un momento all’altro sotto il peso dei racconti  e Pizzillo,  che incarna un personaggio ibrido, malinconico, border-line.
Un’opera di cui captiamo la poetica e le parole forti e strazianti, che però non sono altrettanto espresse dalla messa in scena.
E così la Sicilia chiude la settimana di TRAMEDAUTORE, giunta alla sua quindicesima edizione e dedicata a sei regioni d'Italia. Un viaggio itinerante che è partito dalla Campania e poi è risalito al Nord e poi, passando per il Centro, si è concluso in Trinacria. Abbiamo assistito a testi forti, interessanti, divertenti, originali, tante sorprese da parte di giovani drammaturghi e interpreti.
Allora grazie ancora ad Angela Calicchio e Tatiana Olear e a tutto lo staff di OUTIS, Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, per l’impegno e la passione che hanno dedicato all'organizzazione di questo  festival che ha reso l’estate milanese un po’ più bella e un po' più ricca.

Daria D.


Regia di Matteo Bavera
Con Melino Imparato e Salvatore Pizzillo
Produzione Teatro Garibaldi alla Kalsa, Palermo
Tramedautore XV Festival Internazionale del Teatro della Regioni
Piccolo Teatro Grassi, Milano, 26 luglio 2015

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