31 luglio, 2015

Cortona- Cronache dal Mix. Brevi pillole dal festival. A cura di Stefano Duranti Poccetti e Francesco Pisano


Domenica 26 luglio. “Gaber, Jannacci, Milano, Noi” di e con Ale & Franz, accompagnati da Luigi Schiavone (chitarra elettrica e acustica), Fabrizio Palermo (basso e voce), Francesco Luppi (tastiere e voce) e Marco Orsi (batteria).

Spettacolo senza coesione che non arriva al punto e che non colpisce. Gaber e Jannacci, che dovrebbero essere i protagonisti della scena, sono lasciati nella semioscurità e sono pochissime le loro canzoni rispetto ai tanti sketch dei due comici, che, seppur talvolta divertenti, contribuiscono a condannare lo spettacolo a non trovare un filo logico per tutta la sua durata e a renderlo per di più monotono. 

Voto: 4



Lunedì 27 luglio. BEYOND TOUR. Concerto di Mario Biondi con Alessandro Lugli (batteria), Federico Malaman (basso), Massimo Greco (tastiere), David Florio (chitarre), Marco Scipione (sax), Fabio Buonarota (tromba) e Miriam Lunari (cori, danze, coreografie).

Energico e deteterminato; istrionico e talentuoso; artisticamente capace e umanamente sincero – ammette con ironia il suo egocentrismo e la sua indole testarda –, non delude Mario Biondi, che con una voce profonda, bruna (inconfondibile) entusiasma il pubblico del Mix con brani squisitamente blues, rinforzati da un virtuosismo vocale ammaliante e da un senso del tempo e della ritmia melodica sopra la media. Plauso anche al resto della band, un gruppo di musicisti eccezionale.

Voto: 8



Mercoledì 29 luglio. L’ORT CON GIOVANNI SOLLIMA (VIOLONCELLO E CONCERTATORE). Fra ritmi mediterranei, temi barocchi, grandi classici e sonorità rock, Giovanni Sollima è un compositore e virtuoso del violoncello capace di conquistare un pubblico molto variegato. Al Cortona Mix Festival insieme all’ORT interpreta il suo Hell I da Songs from the Divine Comedy (versione per violoncello e orchestra da camera, 2011), il Concerto n.1 per violoncello e orchestra di Franz Joseph Haydn e infine le sue Folktales, per violoncello e orchestra (2009).

Contraddistinto da una libertà artistica, personalità, coraggio, capacità incredibili, Sollima ci trascina nel vortice del suo universo particolare e inconfondibile. Ci propone un Haydn nuovo, moderno, contemporaneo, mai sentito, la cui poliedrica ritmia ci fa assaporare una freschezza che non si può commentare, ma solo ascoltare lasciandocisi travolgere. Così accade per le composizioni del musicista, allo stesso tempo liriche e vulcaniche, sentimentali e clownesche, intrise di “strumenti” inconsueti, come battiti di mani e grida. Un uragano Sollima, le cui interpretazione e mimica sono quelle di un “pazzo” positivo, di un genio che c’immerge con la sua immensità. Ottima anche la prova dell’Orchestra Toscana, che segue il maestro anche nei passaggi più complessi. 

Voto: 9



Giovedì 30 luglio. BELLES DE SOMMEIL (LA BELLA ADDORMENTATA). Compagnia Opus Ballet. Regia e coreografia: Philippe Talard; musiche originali: Armand Amar; scene: Max Kohl; danzano: Camilla Bizzi, Vincenzo Cappuccio, Leonardo Germani, Chiara Mocci, Giada Morandin, Stefano Pietragalla, Claudio Roffo, Chiara Rontini, Jennifer Rosati, Adrien Ursulet, Gabriele Vernich, Valentina Zappa; attrice: Laura Bandelloni; coproduzione: Compagnia Opus Ballet; diretta da: Rosanna Brocanello e Grand Théâtre de la Ville de Luxembourg.

Una “Bell’addormentata” senza Bell’Addormentata quella che abbiamo visto al Mix; una “Belles de Sommeil” dove non è la storia in sé e per sé quella che interessa alla compagnia, interessata invece a ricreare sul palcoscenico le atmosfere del sonno e del risveglio, del sogno e della realtà. Bravi i dodici danzatori, che attraverso assaggi di contact improvisation e danza contemporanea riescono a portarci dentro il loro universo onirico, grazie alle suggestive atmosfere campestri create in scena e anche alle musiche dal sapore mitico di Armand Amar. 

Voto: 7 ½



Venerdì 31 luglio. STORIE E CONTROSTORIE – RACCONTI D’ESTATE. Di e con Ascanio Celestini; suono e luci: Andrea Pesce.

Ascanio Celestini tiene da solo il palcoscenico raccontando barzellette, storie e aneddoti, tra sarcasmo e comicità. Lo spettacolo non è male e ci strappa anche risate, ma il cantastorie cade però a volte nella banalità e nella pesantezza. 

Voto: 6

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