27 giugno, 2015

LA TERZA COMUNIONE. Rassegna CON.TE 3.0 edizione N°0. Di Paolo Leone


Roma, Teatro dei Conciatori. Giovedì 25 giugno 2015

Secondo dei cinque titoli in programma nell’interessante esordio del nuovissimo circuito teatrale ideato dal vulcanico Antonio Serrano, direttore artistico del Teatro dei Conciatori, in collaborazione con altre otto realtà off sparse per l’Italia. Del progetto parleremo meglio in altro articolo, mi soffermo sullo spettacolo visto giovedì 25, scritto e diretto da Mario Gelardi (Nuovo Teatro Sanità a Napoli), La terza comunione. Delizioso affresco, volutamente e spassosamente sopra le righe, di comunità solitamente femminili, che si fa voce (mi verrebbe da dire una e trina) di un fastidioso bigottismo, di una fede solo apparente, di facciata.
Pronta a giudicare, a spettegolare, a tramutare una preghiera monocorde e automatica in pugnale affilatissimo, privo di quella misericordia invocata a voce. Una bambina, alla sua prima comunione, per una difficoltà fisica non riesce a ricevere il sacramento. Da una iniziale sorpresa e finta commiserazione tre signore, assidue frequentatrici della parrocchia, danno vita ben presto ad un gioco di maliziose interpretazioni, sguardi indagatori, allusioni, cattiverie che coinvolgeranno la famiglia della bambina, il curato, il sacrestano, tutto un mondo “altro” dalla loro cerchia. Per tre domeniche consecutive si ritroveranno, con malcelata malizia, in chiesa per scoprire se la piccola riuscirà a ricevere il corpo di Cristo. Tra indagini private camuffate da fortuiti incontri, supposizioni, malignità ed esilaranti battibecchi tra di loro, le tre donne accompagneranno quel che non si vede mai in scena con una loro personalissima “preghiera” più profana che sacra, fino alla terza domenica, quando finalmente la bambina riuscirà a ricevere l’ostia durante la celebrazione, decretando lo scioglimento di quella triade giudicante. Forse.
I tre interpreti, uomini, che portano in scena il mondo delle tre anziane signore (ma solo loro?), Carlo Caracciolo, Luigi Credendino e Ciro Pellegrino, sono straordinari nelle movenze, nelle mimiche facciali che catturano da subito l’attenzione del pubblico ed esaltano un testo sì irriverente, ma che non scivola mai nell’ovvietà, anzi è raffinato e colto (caratteristica dell’autore del bellissimo “L’abito della sposa” visto in stagione al Teatro della Cometa) anche nei momenti che possono apparire sconvenienti. Il banco di una chiesa diventa teatro, scena di un’umanità tutt’altro che superata. Bella anche la regia, attenta ai movimenti scenici dei tre che diventano teatralmente un solo, potentissimo coro su certi malcostumi resistenti alle epoche. Spettacolo molto divertente e interessante, e il progetto di cui fa parte consentirà alla compagnia di potersi esibire in diverse città italiane aderenti all’iniziativa. La rassegna va avanti con altri tre appuntamenti, il 27 giugno (Il volo di Michelangelo), il 30 giugno (Oltremare) ed il 5 luglio (Dicono di lei).

Paolo Leone


Con.Te. 3.0 (next stop in the evolution of the theatre) – edizione N° 0. Prove tecniche di programmazione (Napoli – Roma – Firenze – Sansepolcro – Bologna) dal 20 giugno al 5 luglio.

ntS’ presenta: La terza comunione, scritto e diretto da Mario Gelardi. Con: Carlo Caracciolo, Luigi Credendino, Ciro Pellegrino.
Disegno luci: Paco Summonte; aiuto regia: Carlo Geltrude.


Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro dei Conciatori, nella persona di Maya Amenduni.

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