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14 maggio, 2015

Alessandro Canino, vi Racconto "Io". Intervista di Andrea Axel Nobile


Alessandro Canino nel 1992 debutta al Festival  di Sanremo, con una canzone apparentemente semplice, ma che  conquista da subito critica e pubblico: la canzone è «Brutta» e da lì a poco diventa uno dei pezzi più trasmessi dalle radio, un vero e proprio tormentone. La carriera di Alessandro Canino oltrepassa i confini Italiani per divenire uno dei cantanti italiani più seguiti e apprezzati all’estero; tanto è il suo successo che nel 2001 ritorna a Sanremo non nelle vesti di cantante, ma di inviato delle televisioni di stato delle capitali dell'est Europa. Nell’ultimo periodo  è tornato a far parlare di sé per il disco «Io»; dopo anni di silenzio musicale, esce con un album completo, che sta già mietendo consensi fra critica e pubblico - il disco è prodotto dal grande produttore musicale Rossano Eleuteri.

Nel 1992 partecipasti a Sanremo con un pezzo che diventa in poco tempo una hit: "Brutta". Come è stata quella esperienza?

Arrivai a Sanremo a 18 anni e fu per me la mia prima esperienza importante; dopo di quella è partita la mia carriera, con tanti concerti all’estero, oltre che in Italia; da lì incominciò ad essere un lavoro vero e proprio, che mi ha portato tantissime soddisfazioni, mentre le altre due partecipazioni a Sanremo mi consolidarono il successo e furono molto importanti, perché mi fecero crescere come artista e mi portarono a farmi conoscere anche all’estero, dove sono tuttora spesso impegnato in lunghi tour.

Come hai vissuto questa esperienza da così giovane?

Da molto giovane ci sono le giuste paure di un ragazzo che poco prima cantava nei piano-bar e che si trovava ad esibirsi su dei grandi palchi.  La paura era proprio quella di come arrivare agli altri, come stare davanti alla telecamera, ma c’era anche tutta quella sana curiosità di capire i meccanismi di quello che sarebbe avvenuto dietro la telecamera. Si vive tutto con molta semplicità, giusta e tipica di quell’età giovanile.

In quel periodo girava voce che dovessi condurre tu la trasmissione "Non è la Rai", ci puoi dire se è vero?

Certo che è vero, arrivò una telefonata al mio manager di allora. Una volta fatta la proposta però la produzione decise di mettere Ambra, che era già interna al format e così la cosa pian piano sfumò. Questo accadde dopo il successo di “Brutta”, che parlava anche un po’ di quel mondo lì, di queste ragazze della porta accanto acqua e sapone; nella canzone infatti si parla delle insicurezze di una qualsiasi adolescente. In trasmissione ne fu fatta anche una cover molto carina.

Dopo il tuo passato musicale parliamo del tuo presente, dell’uscita del nuovo album «Io», un disco con sonorità pop-rock?

Il progetto nuovo nasce dai molteplici  stimoli  e sicuramente dai continui viaggi all’estero, che mi hanno portato a una ricerca musicale che si adatta alla voce e ai testi. Quindi man mano si sono andate a  delineare sempre di più sonorità pop-rock, che, come genere, si presenta diretto e deciso e si adatta ai testi e alla comunicazione dell’intero album.

Qual è la canzone alla quale sei maggiormente legato dell’intero album?

Sicuramente «Io», che rappresenta le 12 canzoni, ed è il pezzo alla quale sono maggiormente legato. Poi,  ovvio, chi ascolterà  l'album farà sua una canzone, ognuno sceglie il proprio racconto, il proprio pezzo.

Il disco da chi è prodotto?

Il produttore del progetto musicale è Rossano Eleuteri, con lui abbiamo scritto a quattro mani i testi e le canzoni. Il progetto è prodotto da Ros Group e distribuito da Self.

Da poco è uscito il tuo nuovo singolo “Salvami”…

Sì, “Salvami”, canzone che nasce con un’artista Elvetica, Ade. Il pezzo   non è presente nel disco. “Salvami” è una canzone dal respiro internazionale, tanto è vero che lo si proporrà e promuoverà anche in altri Paesi europei.

Quali saranno i tuoi prossimi impegni?

Oltre a promuovere l’ultimo singolo, partirà il nuovo tour, che mi porterà in giro a suonare. Ci saranno due spettacoli differenti che porterò in tour, uno spettacolo più Rock che si adatta alle grandi piazze, dove il pubblico può sentire l’energia dei pezzi; è un concerto acustico, un trio che si presenta più adatto per le location intimistiche. La vera forza per un’artista è sempre il riscontro del pubblico durante i live show.


Curata da Andrea Axel Nobile       

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