14 dicembre, 2014

Baglioni al Pala Evangelisti di Perugia. Un cantiere sempre in costruzione. Di Stefano Duranti Poccetti


Perugia, Pala Evangelisti. Venerdì 12 dicembre 2014

Foto Elisabetta Poccetti
Una grande impalcatura e un disegno luci vario e multicolore per il concerto di Claudio Baglioni al Pala Evangelisti di Perugia. La scenografia è quella di un cantiere, dove gli “operai”, con tanto di casco protettivo, si aggirano per il palcoscenico, a volte interagendo anche con il cantante, come accade per esempio nel brano “Porta Portese”, dove Baglioni scambia con l'operaio le famose battute “A ragà ma che hai fatto?/ ma sti carzoni li voj o non li voj?”.
Un concerto di circa tre ore – è normale per il cantautore deliziare i suoi fans con lunghi spettacoli. Il pubblico, entusiasta, si è alzato e ha cantato per tutta la durata della manifestazione, in cui sono stati intonati i grandi successi, storici o più recenti, del musicista romano.
Questo piccolo grande amore”, “Avrai”, “Sabato pomeriggio”... e quanti ancora ne andrebbero elencati, visto che Baglioni è riuscito a cantare quasi tutti i pezzi più famosi della sua discografia, a volte anche con arrangiamenti più alternativi, come è accaduto per “Gagarin”, che, invece di essere arrangiata nel tradizionale modo lirico e poetico, è stata accompagnata da un andamento più vivace e rockettaro – sinceramente così non mi è piaciuta molto.
Il cantante dà anche spazio a una nuova canzone del suo repertorio: “Dieci dita” e fa estasiare gli spettatori quando, in una speciale macchinina – ricorda quella del Papa – fa il giro dell'intero Pala Evangelisti, passando tra il pubblico, che alla fine è tutto in piedi davanti al palcoscenico per salutare il finale del concerto, che avviene con i più famosi successi, con brani come “Strada facendo” o “Via”. Dopo i numerosi cambi di giacca e dopo aver salutato i “compagni di viaggio” - i suoi musicisti e le cantanti -, un Baglioni un po' invecchiato, ma sempre in forma, dà l'arrivederci al suo caloroso pubblico, che attende i suoi concerti sempre con entusiasmo.


Stefano Duranti Poccetti

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