24 dicembre, 2014

Abbascio ‘a grotta: Il canto del dolore, nel tessuto della violenza. L’opera teatrale dell’autore e regista Antonio Diana, approda con elogio a Milano. Di Luca Maria TPO


Milano, Teatro della Contraddizione. Dal 18 al 21 dicembre 2014

Si scende giù per entrare al Teatro della contraddizione di Milano, una decina di gradini che ti conducono già “abbascio ‘a grotta” dove nel singolare foyer, le anime velate di due attori iniziano a vomitare frasi che spaventano, attraggono e ti conducono nella dimensione mistica dello spettacolo che si rivela sublime con l’ingresso in sala, dove una terza anima sembra avere spasmi inconsci, prolungati da un elastico che da li a poco diventerà l’anello di congiunzione del fil rouge della violenza.
I tre attori sono diverse anime di violentati e violentatori; tra di loro si guardano poco negli occhi ma si sfiorano, si toccano quanto occorre per lasciare che il corpo strepiti più della voce in una composizione scultorea dal sapore di un’amara poesia. Gli interpreti Nino Bruno, Antonio Piccolo e Antonio Diana – autore e regista – vivono in diversi personaggi e luoghi: il forno, la strada, una chiesa, un pozzo, a scuola, in campagna, in cantina e sono uomini, donne, bambini abusati, picchiati, violentati. Tre fisicità diverse che si uniscono in un canto di dolore, nel tessuto della violenza, dove sono sepolte le ferite di ognuno.
Le aspettative che ci presentavano un titolo in dialetto, hanno fatto temere probabilmente il pubblico ad una difficile comprensione del testo, un pregiudizio smentito sin dalle prime scene dove il dialetto napoletano viene espresso in forma poetica, dando forza e musicalità alle parole che aderiscono alle gesta pittoriche degli interpreti e degli elementi scenici che vibrano, sospesi tra l’anima e la coscienza. La drammaturgia, che verte tra la lingua italiana e il dialetto napoletano, ci rigurgita storie, racconti e visioni, alcune ti danno il tempo di scendere e risalire da abbascio ‘a grotta, altre si fermano al primo gradino perché bastano solo poche frasi per dartene la comprensione, riuscendo così a bilanciare la crudeltà con un soffio di levità che tiene il pubblico in tensione e nel buio di una cantina. Gli angeli dell’apocalisse che suonano trombe di distruzione, si intersecano con lampi narrativi come se gli episodi di violenza fossero un presagio che annuncia la fine del mondo e il giudizio universale.
Le musiche e le canzoni di Mariano Bellopede, compositore napoletano, sono parte indispensabile di quest’opera, guidano il testo nelle sue dure direzioni, lo fortificano con atmosfere musicali taglienti, che si spostano dalle arie Brechtiane al canto popolare, passando per la contaminazione partenopea degli anni ’70 fino a sfiorare le melodie del musical, creando una diversità di generi e suoni vorticosi e convulsi in armonia con testo e regia.
Non sempre gli spettacoli finiscono quando gli attori sembrano ormai non piu’ posseduti dai loro personaggi, gli applausi continui che elogiano l’interessante opera teatrale e le riverenze vengono interrotti con una dissolvenza di passi che conducono gli interpreti in platea, a pochi centimetri dagli spettatori che si sentono sussurrare nell’orecchio storie di violenza che potrebbero assomigliare alle loro, oltre a suggerimenti su come liberarsi da dolori e ferite e convivere con loro. Dopo lo stupore i tre attori vengono accolti come tre confessanti e confessori, ai quali donare qualche minuto di ascolto e di liberazione attraverso un dialogo intimo inaspettato dove ci si scambia piacevolmente una benda per medicare reciproche ferite.
Dopo i consensi ottenuti al Roma Fringe Festival ed i premi come miglior regia e messa in scena al festival dirittinscena, lo spettacolo, prodotto da madrearte teatro, è stato ospitato nella stagione teatrale del Teatro della Contraddizione di Milano dal 18 al 21 Dicembre, ricevendo consensi che encomiano l’autore e regista Antonio Diana e tutto il lavoro teatrale che non mostra imperfezioni, colpisce e ti rapisce.

Luca Maria TPO



"Abbascio 'a grotta" Madrearte Teatro

scritto e diretto da Antonio Diana

con Antonio Piccolo, Nino Bruno, Antonio Diana

Musiche originali di Mariano Bellopede


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