12 settembre, 2014

PRODUZIONE IN DIRETTA: LA DRAMMATURGIA NELL'EPOCA DEL 2.0. Di Francesco Pace


La genesi di un'opera teatrale non è mai semplice: bisogna innanzitutto avere un'idea salda,chiara di ciò che si intende scrivere; in seguito poi quest'idea deve essere sviluppata: dobbiamo,in altri termini,darle vita,deve nascere,crescere e finire. Chi è scrittore o ha tentato almeno una volta di buttare giù un manoscritto che abbia una sua logica dall'inizio alla fine,saprà benissimo che "dare vita" ad un'ispirazione è tutt'altro che facile. La delusione poi nasce quando,dopo aver speso tanti giorni nel portare avanti questo progetto, l'autore deve scontrarsi di fronte alle logiche del sistema produttivo teatrale moderno che difficilmente vuole finanziare opere teatrali inedite.
Eppure sono tanti,specie nell'era del 2.0, i giovani neodrammaturghi che,al pari dei loro predecessori,vorrebbero veder realizzata la propria idea su di un palcoscenico. In realtà il problema reale è la mancanza di dialogo tra gli addetti ai lavori,o meglio tra gli autori e gli impresari teatrali che,nonostante tanto fermento creativo,hanno poco interesse per le idee nuove: questo è il pensiero avanzato da Francesco Vittorino,giovane librettista lombardo che ha all'attivo già diverse opere messe in scena, il quale nel suo articolo "Produzione in diretta" pubblicato sul blog "Online Music Class" (link: onlinemusicclass.altervista.org/produzione-diretta/) propone un nuovo modello di produzione drammaturgica che prevede il coinvolgimento di tutti gli autori teatrali(e non solo) che si trovano in rete e che vogliono contribuire alla genesi del testo. Secondo il progetto di Vittorino,egli presenterà pezzi della sua opera in fieri su tutti i siti internet frequentati dagli addetti ai lavori,mano a mano che questa viene composta dando la possibilità così a tutti coloro che lo ritengano necessario di esprimere la loro opinione o dare suggerimenti circa quanto scritto dall'autore. Un'idea innovativa resa possibile anche dal contesto in cui prende vita, il web, uno spazio senza frontiere. L'obiettivo è sicuramente quello di incoraggiare la discussione sul testo,ancora prima che questo veda le luci della ribalta: un elemento che,secondo Francesco Vittorino manca nella scena teatrale e musicale italiana,e che potrebbe invece creare un'opera più "vendibile" al pubblico di oggi. Lo spettacolo che intende realizzare Vittorino è una semi-opera (pièce composta da momenti di prosa e momenti musicali) tratta dalla "Novella degli scacchi" del celebre scrittore austriaco Stefan Zweig,dal quale è stato tratto il film "Scacco alla follia" di Gerd Oswal. Scritta nel 1941,a Petròpolis,in Brasile,poco prima del suicidio, il testo è incentrato su una partita a scacchi,giocata su una nave passeggeri,tra il campione mondiale Mirko Czentovic e un uomo misterioso, il dottor B.,il quale,scosso dall'esperienza della prigionia sotto stretta sorveglianza della Gestapo, vuole provare a vedere cosa significhi giocare con una persona reale. Francesco Vittorino vuole musicare l'opera originale di Zweig e intende raccontare la storia non dal punto di vista di un membro del gruppo ma da quello del dottor B.

L'esperienza si avvicina molto al concetto di "testo scrivibile",teorizzato da Roland Barthes: ovvero un testo in cui il lettore può diventare anche produttore. L'invito è dunque aperto a chiunque voglia prendere parte a questo ambizioso progetto,sperando sia il primo passo verso l'uscita dalla crisi della drammaturgia italiana che sembra imperversare sui nostri palcoscenici.

Francesco Pace


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