05 settembre, 2014

FRIDA KAHLO: Icona indiscussa della cultura messicana del ‘900. Di Sabina Filice



La mostra su Frida Kahlo alle Scuderie del Quirinale a Roma, terminata il 31 agosto , ha avuto il pregio di proporre al notevole pubblico accorso, un quadro completo, oltre che delle opere anche del vissuto  profondo di un artista che ha profondamente segnato la sua epoca e che è ormai una consacrata icona  pop.
L’esposizione ha presentato i capolavori assoluti dei principali nuclei collezionistici, raccolte pubbliche e private, provenienti da Messico, Europa e Stati Uniti.
L’impressione e la suggestione che ho ricavato nella mia visita sono quasi pari a quelle che avevo sentito in Messico, dove la coppia Frida-Rivera sono parte del sentire comune del popolo messicano come fossero tortilla e guacamole…
In una società che brucia e consuma i propri idoli in un batter di ciglia, la durevolezza del ricordo della sua vita e della sua arte danno la dimensione dell’attualità del suo pensiero e della sua capacità di rendere comprensibile concetti astratti, quali la trascendenza, in maniera semplice e a volte primordiale che sono propri di una società mistica come quella messicana.

Il terribile incidente che ebbe all’età di 18 anni, 
cambiò drasticamente la sua vita e scatenò in lei la necessità di esprimersi. Essendo bloccata a letto, iniziò a dipingere solo se stessa con l’ausilio di uno specchio.
La sua pittura esprime l’incapacità umana di sottrarsi al dolore, come se in esso ci fosse l’unica possibilità di redenzione, oltre al richiamo continuo alle sue radici più profonde con la rappresentazione dei simboli tradizionali. Nello stesso tempo, la forza e l’astrazione quasi spirituale dei suoi quadri creano un coacervo di messaggi contrastanti ma legati da un’armonia complessiva, quasi universale.
Frida ha aderito al surrealismo, sperimentato varie forme espressive, fondato e guidato una scuola di artisti, i cui allievi erano chiamati i Fridas e sono raffigurati come scimmiette in alcuni suoi dipinti, ha amato e vissuto intensamente le lotte politiche e di genere proprie dei suoi tempi. La sua vita può essere considerata come un’opera astratta in cui tutti gli elementi eterogenei hanno il filo comune: l’esagerata voglia di vivere e di lasciare un’impronta indelebile del suo tracciato umano.
A 60 anni dalla sua morte, Frida è più popolare e attuale che mai. Ciò che la distingue è il suo carattere libero e la sua capacità di espressione.
Ci è riuscita lasciandoci i suoi ritratti che l’hanno resa immortale e che ogni volta che li guardi oltre a scoprire nuovi aspetti, ti lasciano un’allegra malinconia propria di quei rari momenti della nostra esistenza nei quali siamo consapevolmente felici e sappiamo che sono destinati a finire.

Sabina Filice

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