13 agosto, 2014

Intervista con Francesco Branchetti. Un premio al coraggio di osare. Intervista di Paolo Leone


Avevamo parlato con Branchetti qualche mese addietro, in una lunga chiacchierata sul teatro e sui suoi sogni di regista e attore. Pur con un curriculum artistico di alto livello, Francesco spera e crede fortemente di poter dare libero sfogo a quello che lui definisce “teatro d’arte”. Gli ostacoli sono molteplici, ce li aveva accennati nella precedente intervista (http://www.corrieredellospettacolo.com/2014/04/intervista-con-francesco-branchetti-il.html). Ora torniamo a sentirci perché, dopo tanto lavoro, la sua caparbietà ha ricevuto un prestigiosissimo premio: il Premio Ombre della Sera quale miglior spettacolo della stagione, per il “suo” Girotondo di Arthur Schnitzler, recensito dal nostro Corriere (http://www.corrieredellospettacolo.com/2014/02/girotondo-di-arthur-schnitzler-un.html) con cui esordì nel Teatro dell’Angelo di Roma prima di una lunga e felice tournèe.


Allora, Francesco, ci eravamo lasciati qualche tempo fa, al termine della stagione teatrale, parlando del “tuo” Girotondo. Ne avevamo parlato, dello spettacolo e del tuo andare controcorrente. Ora la tua scelta coraggiosa è stata premiata, so che hai vinto un premio prestigioso come “miglior spettacolo” della stagione, nell’ambito del XII Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra, il premio “Ombra della sera”! E’ stato un premio alla tua ostinazione!

Quello a “Girotondo” è stato un premio, secondo me, soprattutto al coraggio e alla determinazione di fare uno spettacolo senza essere condizionati da cosa vuole il mercato. Abbiamo lavorato tantissimo su questo spettacolo e il lavoro è stato premiato. Spero che spettacoli coraggiosi come questo si continuino a fare e sarò sempre grato al Teatro  Garage, che mi ha dato questa opportunità.

Non ti fermi un attimo. Ora stai preparando uno spettacolo con Debora Caprioglio, se non erro. Ha debuttato pochi giorni fa. Ce ne parli?

Da anni volevo portare in scena “Sinceramente bugiardi” di Alan Ayckbourn, sono felice di aver debuttato con molto successo  al Festival teatrale di Borgio Verezzi lo scorso  14 luglio e che lo spettacolo stia riscuotendo molto successo ovunque, per cui il mio entusiasmo è grande! Credo di essere riuscito a coniugare nello spettacolo eleganza ed ironia di matrice anglosassone con un allestimento di forte comunicatività. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Garage di Genova e Il cast è composto da quattro straordinari attori, Lorenzo Costa, Federica Ruggero, Fabio Fiori  e appunto Debora Caprioglio con cui avevo già lavorato in passato e con cui mi ero trovato benissimo per la sua straordinaria capacità di calarsi in ogni personaggio, affrontando il lavoro con grande determinazione, studio e professionalità, qualità che, unite ad una straordinaria comunicatività in scena, rendono Debora un’attrice con cui lavorare è davvero meraviglioso per un regista.

Francesco, nonostante i tuoi tanti impegni, credo che tu sia al corrente di questa estate bollente per i teatri. I problemi dell’Eliseo, la questione del Valle occupato. Che idea ti sei fatto di queste situazioni? E’ a rischio la nostra cultura teatrale?

Credo che stiamo vivendo un momento molto critico dal punto di vista teatrale e culturale in generale, ma credo che la fiducia oggi sia il vero atto di coraggio e credo che tutti dovremmo avere  un atteggiamento positivo e non polemico e distruttivo nei confronti delle istituzioni e di chi sta sicuramente facendo un lavoro difficilissimo e secondo me anche buono e valido per tutti noi teatranti e artisti. Non conosco i problemi dell’Eliseo e non ho seguito le vicende del Valle occupato per cui non mi sono fatto alcuna idea su questi due argomenti.

La tua collaborazione col Teatro Garage di Lorenzo Costa ti sta dando belle soddisfazioni, o sbaglio?

Non sbagli affatto! Quello con il teatro Garage di Genova è stato lavorativamente e artisticamente  l’incontro più felice che ho fatto in questi ultimi anni e le soddisfazioni, sia con Girotondo  che con Sinceramente bugiardi, sono state tante e spero che continueranno  ad arrivare.

Un momento della premiazione (Costa e Branchetti)
Nel nostro ultimo incontro, avevi accennato all’importanza degli Stabili, auspicando di poter lavorare con più continuità nel teatro pubblico. Mi sembra che anche lì ci siano grosse problematiche, vedi la questione del Teatro dell’Opera di Roma. Sinceramente, come vedi il prossimo futuro del nostro teatro, pubblico o privato che sia? Come si esce da questa situazione?

Ho molta fiducia nelle produzioni private che affrontano con coraggio le mille difficoltà che sicuramente ci sono in questo momento e sono fortissimamente convinto dell’importanza del teatro pubblico, soprattutto per la sopravvivenza di un teatro “d’arte”, di ricerca e per l’importanza che il teatro pubblico può avere per la nuova drammaturgia, soprattutto italiana. Da questa situazione di crisi del teatro si esce solo con tanta pazienza, fiducia e voglia di fare, secondo me .

Tra poco più di due mesi comincia la stagione teatrale 2014/2015. Ti vedremo a Roma e con quali lavori?
 
Nella  prossima stagione ci saranno molti miei spettacoli  in tournée , porterò in scena “Cleopatra” di Gianni Guardigli  con Daniela Giovanetti e proseguirà la tournée di “Sinceramente bugiardi” ma non arriveranno a Roma per quest’anno; a Roma invece al Teatro dei Conciatori tornerà in scena “Senso” di Gianni Guardigli,  arrivato alla sua quarta stagione di repliche ed interpretato da una straordinaria Isabella Giannone. Inoltre tornerà in scena al Teatro dell’Angelo ”Io, Ettore Petrolini” di Giovanni Antonucci con il bravissimo Antonello Avallone e infine  sto  lavorando a un paio di progetti  nuovi  ancora in fase di costruzione, sempre per la prossima stagione teatrale.

Bene Francesco, noi del Corriere ti auguriamo un buon proseguimento di estate e ti aspettiamo in teatro, sia come attore che come regista!

Altrettanto a voi e grazie dell’attenzione che dedicate al mio lavoro di regista e attore!

Curata da Paolo Leone


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