03 luglio, 2014

Grande successo per la stagione 2013-2014 del Rossetti di Trieste L’arte teatrale, declinata in tutte le sue varianti, continua ad essere imprescindibile momento di riflessione. Di Paola Pini


Più di 100 spettacoli in cartellone, 11 produzioni, un aumento d’incasso del 30% e del 28% nel numero di spettatori rispetto alla passata stagione. Questi sono, in estrema sintesi i dati della stagione 2013-2014 per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, il Rossetti di Trieste.
Ha premiato sicuramente la proposta variegata e di livello: prosa, ma anche musical, danza, musica, eventi speciali come, tra gli altri, la conferenza del filosofo Haim Baharier dal titolo “Esiste una spiritualità laica?”, o gli spettacoli dello StarTS Lab, laboratorio teatrale che coinvolge bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, mostrando grande attenzione verso le nuove generazioni, non soltanto come fruitori, ma anche come protagonisti sulla scena.
Si mostra giustamente soddisfatto il presidente Miloš Budin, perché i numeri attestano, anche in un momento di crisi come quello attuale, l’interesse del pubblico di abbonati ma non solo di quelli per un’offerta che sappia spaziare dalla prosa molto impegnata a spettacoli più leggeri, senza per questo scadere nella qualità delle rappresentazioni. In una città di poco più di 200.000 abitanti registrare più di 170.000 presenze complessive è veramente un successo, il che mostra quanto sia stata assolutamente corretta la decisione di rivolgersi ad un pubblico non soltanto locale e ragionale, ma anche proveniente dal Triveneto, e dalle vicine Slovenia, Croazia e Austria.
Ma non è soltanto questo. Il teatro è sempre occasione per riflettere sull’essere umano e nel corso di questa stagione molti sono stati i momenti in cui il teatro civile è stato in primo piano: “Magazzino 18”, spettacolo di apertura che è diventato caso nazionale ed internazionale, con una tournée che si è sviluppata nel corso dei mesi, approdando anche in Istria, nei luoghi che videro svolgersi gli avvenimenti narrati, con rispetto delle ragioni dei vinti e dei vincitori, avendo come riferimento assoluto la dignità umana e la denuncia della sua violazione.  Brani dello spettacolo sono stati recitati da Simone Cristicchi, suo autore e interprete di testo e musiche lo scorso 13 giugno nella prima cerimonia di commemorazione, avvenuta a Palazzo Montecitorio, delle vittime della strage di Vergarolla, avvenuta il 18 agosto 1946. Alcuni l’hanno definita “iniziativa senza precedenti”, che dimostra quanto il teatro e la musica possano fare per contribuire a far crescere la coscienza civile di una Nazione. 
E poi “La torre d’avorio” diretto e recitato da Luca Zingaretti, e “I bambini della Risiera”, scritto e diretto da Noemi Calzolari, con i giovani attori dello StarTs Lab, aperto anche alle scuole e che verrà riproposto in settembre.
Non sono mancati i musical, anche con proposte internazionali come “Cats”, “Blam!” e molti altri, l’operetta, concerti di gruppi corali e strumentali, la danza e tanto, tanto altro.
Ce n’è a sufficienza per essere soddisfatti, ma Miloš Budin è stato particolarmente attento anche ad altro: quest’anno si è sperimentata una collaborazione fra realtà teatrali cittadine, coinvolgendo anche altre sale, come ad esempio il Teatro Miela e alcune compagnie locali. Ciò ha portato a “mescolare” i pubblici abituati a seguire le stagioni in contesti diversi, favorendo l’interesse anche per altre produzioni e a proporre ogni singolo spettacolo in un luogo più adatto sia per lo spazio scenico necessario che per la capienza della sala. È probabile che questo successo porti ad altre proposte simili, non limitate soltanto all’area cittadina o nazionale.
A coronamento della stagione si potrà rivedere il Roberto Bolle & Friends in scena il 27 luglio prossimo.
“Magazzino 18” si concludeva ricordando “i profughi di tutto il mondo, costretti a lasciare la propria terra, per sfuggire alla povertà, all’odio, alla guerra.” Nel cartellone 2014-2015 verrà proposto, tra gli altri “Finis Terrae”, che vuole portare sulla scena la tragedia che si consuma sui barconi ai quali tanti migranti di oggi affidano le proprie speranze. Per la regia di Antonio Calenda, sarà presentato in anteprima il 17 luglio, nell’ambito della Festa del Teatro di San Miniato.


Paola Pini

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