08 aprile, 2014

“EXCALIBUR”: LA CADUTA DI RE ARTU’. Di Chiara Pedretti


Teatro Della Luna, Assago (Mi). 5 e 6 aprile 2014

Un tema molto sfruttato fra cinema, teatro e serie televisive: delle tante versioni che narrano la storia-leggenda di Re Artù, qui viene ripresa in parte quella del La Spada Nella Roccia della Walt Disney. La profezia di Avalon nel 410 d.C. aveva annunciato la nascita di un nuovo impero, quello dei Britanni, guidato da un prescelto: l’unico che sarebbe stato in grado di estrarre Excalibur, una spada, dalla roccia in cui era conficcata da secoli. Il potente mago Myrrid (nome celtico di Merlino, interpretato da Gipeto), ospite di Sir Hector (Matteo Laudadio), si ritrova a fare da maestro al giovane Artù (Jacopo Siccardi), stalliere del tutto ignorante ed analfabeta, spinto dalla frizzante Ginevra (Marianna Bonansone). I due si innamorano ma lei lo tradisce e lui non la perdonerà finché non lo salverà dalle grinfie della malvagia strega Morgaine (Floriana Monici), che vuole impossessarsi della spada a tutti i costi, ma verrà sconfitta.
Non è storia, non è fiaba: non si capisce bene l’intento di questa regia. A volte si perde il filo logico, nella sceneggiatura mancano proprio i collegamenti, pare che ci sia qualcosa di sottointeso o scontato, ma se non lo si esplicita diventa difficile seguire la trama. Mario Restagno firma questa sceneggiatura, ed anche la regia: lenta, frammentaria, noiosa, poco più di due ore di spettacolo sono sembrate infinite. Il palco, molto ampio, è chiuso a metà dalla scenografia che si aprirà solo alla fine per scoprire la roccia di Excalibur.
Bravi come sempre Gipeto e Floriana Monici, navigati attori di musical. Gipeto affronta la parte di Myrrid con consapevolezza: peccato che lo facciano parlare come Yoda di Guerre Stellari, con il verbo sempre a fine del periodo, in un tentativo mal riuscito di ricostruire un italiano antico: sia perché è l’unico personaggio a parlare così e sembra lui quello con qualche problema, sia perché l’analisi logica proprio non è di casa. La Monici, apprezzata Rizzo in Grease fa del suo meglio ed il suo è il personaggio migliore dello spettacolo: cattiva, spietata e bellissima voce, come sempre. Risulta anche lei un po’ un fumetto, ma decisamente meno degli altri. Degli altri, poco da dire: Jacopo Siccardi è un Artù assolutamente insignificante, con un’espressività inesistente, solo intonato; oltretutto, più che il futuro re d’Inghilterra, sembra David Crockett, vestito con pelli e frange, e con una lunga coda. Ginevra non ha nulla della principessa quale era, ma è qui una ragazzina frivola e pettegola che ha in testa solo i ragazzi: Marianna Bonansone, bella voce e discreta recitazione, non è aiutata né dal testo né dalla regia. Le coreografie di Lucia Carnevale sono ripetitive all’inverosimile: quattro passi ripetuti talmente all’infinito che tutto il pubblico presente li avrà imparati, eseguiti da un corpo di ballo sconnesso e mai insieme. Belle, ma decisamente sprecate qui, le musiche di Giovanni Maria Lori.
Se fosse stato uno spettacolo presentato da studenti sarebbe stato certamente più apprezzato; ma passarlo come musical professionale è decisamente troppo.

Chiara Pedretti


Il cast
Gipeto (Titanic – Mamma Mia! – Pinocchio, il Grande Musical) sarà Merlino o meglio Myrrid (nome celtico), il potente mago che guiderà Artù, Jacopo Siccardi, alla scoperta del grande compito a cui è chiamato: diventare Re della Britannia. Morgaine, il lato oscuro della storia, sarà interpretata da Floriana Monici (Rizzo in Grease – Cats – A Chorus Line – Sette spose per sette fratelli). La giovane Marianna Bonansone sarà Ginevra mentre Matteo Laudadio vestirà i panni di Sir Hector.
A completare il cast Lucina Scarpolini, Valentina Cesano, Elena Bonino, David Negletto, Rossella Piro, Arianna Ciardo, Nicoletta Pane, Lorenzo Grilli, Taddeo Pellegrini, Gioacchino Inzirillo.

La trama
La profezia di Avalon nel 410 d. C. aveva annunciato l'imminente sorgere di un nuovo impero destinato presto ad affermarsi: l’impero dei Britanni. Un prescelto è destinato ad estrarre dalla roccia la spada Excalibur e a riunire in un'unica nazione le tribù divise e in lotta della Britannia. A Myrrid è affidato il compito di riconoscere il prescelto. Dopo la morte di Uther Pendragon, l’uomo che pareva destinato a trovare la spada Excalibur, Myrrid si rifugia a Caldicot ospite di un suo vecchio amico, Sir Hector, fingendo di aver perso la testa. Qui si trova a fare da maestro al giovane Artù e a seguire il nascente sentimento di questo ragazzo per Ginevra, contrastato da Morgaine, la strega che giunge al castello per affrontarlo e scoprire dove si nasconde Excalibur.


Teatro della Luna
Via G. Di Vittorio – Assago (MI)

1 commento:

  1. Pienamente daccordo con lei. Spettacolo ridicolo e malriuscito. La noia si fa sentire già dopo i primi minuti. È inutile sprecare altre parole. In generale il pubblico di Milano ha espresso la mia stessa opinione.

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