26 febbraio, 2014

"Se tornassi indietro". Un ritorno al futuro, come terapia di coppia. Di Paolo Leone


Teatro Golden, Roma. Dal 25 febbraio al 16 marzo 2014

Un matrimonio che scricchiola paurosamente dopo soli quattro anni. Lui, un uomo non troppo consapevole delle proprie responsabilità di marito e padre, lei insoddisfatta di vivere con un uomo troppo assente, che in ogni occasione importante per la coppia sembra defilarsi. Si rinfaccia, si litiga, si prende atto che forse è avvenuto tutto troppo frettolosamente. Fin qui, nulla di insolito, è l’amara realtà di troppe coppie prossime a scoppiare. Se non che, all’apice della reciproca esasperazione, avviene lo strano fenomeno che spiega il titolo della commedia. Ogni volta che l’uomo va a dormire, si risveglia lo stesso giorno (il 7 maggio) ma dell’anno precedente. La commedia scritta da Massimo Natale ed Ennio Speranza sperimenta l’artificio del viaggio nel tempo a ritroso, che tanto successo riscosse nel celebre film di Robert Zemeckis nel 1985 (Back to the future), sulla coppia in scena, interpretata da una bellissima Euridice Axen e da Simone Montedoro, noto ai più come il capitano Tommasi della fiction tv “Don Matteo”.

Doppio rischio, per l’artificio, appunto non nuovo, e per averlo affidato a due attori diventati famosi al grande pubblico per le loro performance nelle fiction televisive. Lo scetticismo iniziale, pian piano si affievolisce grazie alla freschezza con cui i due si propongono al numerosissimo pubblico. Sono simpatici, credibili nei loro ruoli, ben affiatati e con tempi comici più che apprezzabili. Se la Axen aveva già affrontato il teatro, anche ad ottimi livelli (con Lavia), Montedoro è la vera sorpresa. Dismessi i panni del carabiniere più famoso d’Italia, dimostra con grande umiltà di saper gestire la scena teatrale riuscendo a divertire con naturalezza. Il testo di Speranza e Natale, con altrettanta semplicità, offre una commedia sì leggera, ma ben congegnata, gradevole, in cui la coppia ha modo di affrontare il proprio passato, ogni giorno un anno indietro, con la possibilità (che lui non si lascia sfuggire dopo un primo, comprensibile smarrimento) di poter cambiare il proprio futuro. L’opportunità di capire gli errori, di afferrare i momenti davvero importanti nella vita di una coppia, di cancellare i comportamenti egoisti ed immaturi che porteranno alla crisi con cui si apre lo spettacolo. La nascita del figlio (bella la regia di questo momento), il giorno delle nozze, fino al primo incontro, tutti momenti in cui il protagonista maschile gestisce la conoscenza del futuro a suo vantaggio, per rendere stabile il rapporto con lei. Ogni “quadro” è diretto dall’efficace regia di Massimo Natale, che rende divertenti i movimenti dei due protagonisti, su tutti, gli inizi scena con i risvegli di Montedoro. Una buona prima, con battuta finale a sorpresa.
E’ stato bello vedere, al momento dei saluti finali, l’emozione impacciata di Simone e il sorriso smagliante di Euridice. La semplicità e l’umiltà di due professionisti, doti che pagano sempre.

Un desiderio, un invito e una speranza: il desiderio è quello di vedere tanto pubblico come stasera anche quando in scena ci sono personaggi non resi celebri dalla tv; l’invito è quello di cercare, in qualche modo, di educare il pubblico ad assistere ad uno spettacolo teatrale, senza continui ed insopportabili commenti ad alta voce; la speranza è quella che serate come questa, traboccanti di pubblico,stimolino in qualche modo anche i più riottosi ad uscire di casa. Ma questo è un discorso troppo lungo. Ah, se tornassimo tutti indietro…

Paolo Leone


“Se tornassi indietro”, di Ennio Speranza e Massimo Natale. Tratta da un soggetto cinematografico di Andrea Tagliacozzo.
Con: Simone Montedoro ed Euridice Axen. Partecipazione in video di Stefano Fresi.
Regia: Massimo Natale
Produzione: Kalitera e Andrea Maia (Teatro Golden)

Ufficio Stampa: Daria Delfino

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