25 gennaio, 2014

Evita Zaccaria e le sue “Suggestioni Pittoriche e Romantiche”. Di Claudia Conte ed Emanuele Ajello


Carissimi lettori del Corriere dello Spettacolo,
oggi la vostra redattrice Claudia Conte è a raccontarvi del Concerto pianistico di Evita Zaccaria, una delle migliori allieve del Conservatorio di musica “Santa Cecilia”, che si è svolto il 22 gennaio 2014 al Teatro “Keiros” di Roma ed al quale ho assistito insieme ad Emanuele Ajello.
Il concerto “Suggestioni Pittoriche e Romantiche” ha visto come protagonista il pianoforte romantico, dalle sue premesse al suo divenire.
La giovanissima pianista ha aperto con uno Studio da Concerto di Franz Liszt, intitolato “Un Sospiro”, studio virtuosistico, che possiede una melodia drammatica, quasi impressionista, appunto suggestiva.
A seguire, la Sonata op. 109 di Ludwig Van Beethoven, appartenente all’ultimo periodo di vita del compositore, che, pur mantenendo una grandiosa e drammatica retorica, si accosta ad uno stile intimo e profondamente comunicativo, di livello più elevato ed intenso.
Dopo un brevissimo intervallo, Evita ha suonato una famosissima opera della musica tardo romantica  russa: “I Quadri di un’esposizione” di Modest Mussorgski. Questa celebre composizione è stata ispirata al compositore russo da una mostra pittorica a cui egli partecipò ed egli decise, dunque, di esprimere in musica, ciò che aveva visto e le sensazioni che aveva provato. Quest’opera è, infatti, formata da una serie di “quadri”, ciascun quadro diverso dall’altro per stile, tecnica ed interpretazione. Un pezzo difficilissimo, che la bravissima pianista ha suonato brillantemente, suscitando grande entusiasmo da parte del pubblico, che era numerosissimo. Il teatro, infatti, era pieno, quasi “tutto esaurito”, così da coprire interamente i costi di gestione della sala.
Il Concerto si è concluso con un bis, richiesto da prolungati applausi ed innumerevoli saluti alla bellissima ed elegantissima pianista Evita da parte del pubblico, tra cui il M° Maura Pansini e il M° Franco Medori del Conservatorio di musica “Santa Cecilia” di Roma.


Claudia Conte ed Emanuele Ajello

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