Roma,
Teatro Golden. Dal 3 al 15 dicembre 2013
A volte, nel mondo dello spettacolo,
le sorprese sono dietro l’angolo. Basta avere l’accortezza di affacciarsi per
curiosare in un ambito che non è il solito, per scoprire nuovi talenti o per
accorgersi di realtà che semplicemente ignoravi, pur esistenti da tempo. Il
trio dei “Favete linguis” (versione latina di “state zitti”) non è certo sulla
scena da pochi giorni, ma non avevo mai avuto la possibilità, o la giusta
curiosità, di vederlo all’opera. Lo scetticismo iniziale è stato spazzato via
in pochi minuti. Rendere omaggio alla storia del celebre Quartetto Cetra, che
ha segnato la storia della radio prima, della televisione italiana poi,
comporta il rischio di cadere nella trappola delle “cover band”, prigioniere di
sé stesse senza la possibilità di apportare il proprio personale contributo. In
questo caso, poi, trattandosi del fenomenale quartetto vocale che ha
accompagnato con classe estrema lo spettacolo italiano sin dal debutto del 27
maggio 1940 nel prestigioso Teatro Valle di Roma, l’impresa è da far tremare i
polsi.
Con “Cetra una volta”, spettacolo di
rara gradevolezza, il trio composto da Toni Fornari, Stefano ed Emanuela Fresi
(accompagnati da Mimmo Sessa al piano, Cristiana Polegri al sax e Michele
Ranieri alla chitarra e percussioni) riesce a deliziare il numeroso pubblico
presente nel teatro Golden con una performance di tale freschezza, simpatia e
senso di umiltà nei confronti della storia dei Cetra, da giustificare gli
applausi entusiasti che più volte hanno sovrastato il loro bel canto. Non si
limitano a cantare le canzoni rese immortali da Lucia Mannucci e i suoi
compagni, ma hanno il merito di ripercorrere la genesi del Quartetto,
sottolineandone i momenti di maggior successo e di autentico “sigillo” a
determinate innovazioni nel campo dello spettacolo italiano. “Concertino” è il
primo bel pezzo musicale che apre la serata, per poi approfondire la satira dei
Cetra sempre molto delicata, raffinata, (lo stile tipico del suo autore Dino
Verde) con gustosissime scenette, l’esordio all’EIAR fino alla nascita, nel
1961 del programma televisivo che fu davvero rivoluzionario: “Studio
Paolo Leone
“Cetra una volta” di Toni Fornari
Con:
Toni Fornari, Emanuela Fresi, Stefano Fresi.
Agli
strumenti: Mimmo Sessa (piano), Cristiana Polegri (sax), Michele Ranieri
(chitarra e percussioni)
Regia:
Augusto Fornari.
Produzione:
Andrea Maia (teatro Golden) e Vincenzo Sinopoli
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