04 agosto, 2013

Alessandro Casola. Il Teatro napoletano vive e non morirà mai! Di Stefano Duranti Poccetti


Consegna del Premio Troisi
Dopo la sua presenza come autore al Festival Internazionale Orlando Innamorato che si tiene a Ugento realizzato da Teatromania New York diretta da Vittorio Capotorto, regista italo americano allievo di Eduardo De Filippo che vive negli Stati Uniti d’America, si prepara una pubblicazione di una sua commedia in lingua russa che parla della corruzione italiana dal titolo napoletano “’A Mbrugliata” che in napoletano significa l’imbroglio. È Alessandro Casola, giovane drammaturgo napoletano che si sta facendo apprezzare negli Stati Uniti d’America poiché alcune sue opere sono state tradotte in lingua inglese e sono diventate materiale didattico delle università americane. La sua prima commedia ’A Munnezza, la prima a trattare in chiave ironica il problema rifiuti in Campania, dopo aver avuto l’apprezzamento dal Presidente della Repubblica e avuto l’attestato di riconoscimento al Premio Massimo Troisi sotto la direzione di Maurizio Costanzo, è stata tradotta in circa 8 lingue e sono in preparazione diversi allestimenti all’estero. Ma Casola, oltre ai problemi parla anche delle cose che danno lustro a Napoli trasformando, in forma drammaturgica facendone una commedia, anche il Totò Pensiero traendo una commedia da due poesie del “Principe” e facendone un’opera teatrale dal titolo appunto “Il Principe”, che ha trovato appoggio e entusiasmo anche dalla figlia di Totò Liliana De Curtis la quale ha apprezzato e ovviamente autorizzato l’opera.
Dopo aver realizzato un’opera teatrale di matrice popolare che parla del suono della “Pastellessa” un suono riprodotto con attrezzi agricoli tini, botti e faci, che grazie ad alcuni gruppo folk sta diventando popolare anche all’estero, vanto campano casertano, infatti questa tradizione è nata a Macerata Campania in provincia di Caserta. L’ultima sua commedia, già tradotta in inglese dal professore universitario di lingua e letteratura inglese Carmine G. Di Biase, parla invece della storia del teatro, s’intitola “Il Plagio” e vede coinvolti alcuni grandi drammaturghi della storia in vicende giudiziarie per questioni di plagio, un capitolo importante dell’opera è dedicato a Shakespeare e della sua presunta origine siciliana.
Al Premio Troisi, con Pietro De Martino e Maurizio Costanzo
Alessandro Casola non si dimentica così delle sue origini e convinto giustamente che una grande scuola teatrale, qual è quella napoletana, non è morta e non morirà mai, continua così, su questa linea, dimostrando la grandezza della commedia e di come questa possa rappresentare sia un’opera di qualità quanto possa sposarsi coi desideri del pubblico. Tanto teatro di oggi è finito in un turbine autoreferenziale che spesso spaventa invece di attrarre, mentre Alessandro Casola ci vuole dire: “Il Teatro è nato per tutti, venite a Teatro e divertitevi!”.


Stefano Duranti Poccetti

1 commento:

  1. il teatro in generale non morirà mai finché ci saranno emozioni da regalare. Patrizio

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