08 luglio, 2013

“Une Odyssée”. Magia del telo azzurro, magia di Attore. Di Stefano Duranti Poccetti


Festival dei Due Mondi di Spoleto. San Simone, domenica 7 luglio 2013

Patrick Lazic
Basta un telo azzurro sullo sfondo – mare, cielo, universo fantastico e mitologico – per creare le scene di “Une Odyssée”, ultimo tassello (in realtà primo) de “La Trilogie des Iles”, unico atto mancante di una magia teatrale che giunge così alla conclusione; questo dopo averci meravigliato e dopo averci fatto comprendere che cos’è il “Teatro” e che cosa può il Teatro. Irina Brook in effetti ci dimostra che si può “inventare” il “Teatro che abbiamo sempre sognato”, il Teatro che stupisce gli operatori non meno degli spettatori insoliti o appassionati, il Teatro che si pone vicino al cuore, alla carne, alla pelle dello Spettatore. Irina Brook ci sta dicendo: “Il Teatro è per tutti e non per pochi” e se il Teatro tiene conto di questa capacità di poter comunicare con la stessa forza al ragazzo alle prime armi, a un pubblico semplicemente incuriosito o a un critico esperto, può arrivare a livelli magici e immensi.
Dopo “L’Ile des Esclaves” e “Tempête!” assistiamo allora a quest’altra pièce di genio della Compagnia “Irina’s DreamTheatre”, dove lo spettacolo si apre su un’immaginaria aula scolastica (gli attori-studenti sono in mezzo a noi, tra il pubblico), mentre il professore sta recitando dei passi della “Odissea” di Omero. Inizialmente gli studenti sono molto annoiati dalla lezione e si prendono gioco del professore, tantoché si decide di mettere fine alla lettura accademica, a favore di una rappresentazione vera e propria dell’Opera; una rappresentazione che non è solo una rappresentazione, ma un “vivere” realmente da parte degli attori le vicende che si susseguono: è la magia del Teatro che trasforma l’intrasformabile, che rende concreto il sogno e che distrugge i noiosi luoghi comuni di una lezione in classe a favore di un vero e proprio viaggio verso Itaca.
Insieme allo scenario del telo azzurro sullo sfondo, esiste un solo altro elemento nell’oggettistica di scena: un pancale, la “nave” utilizzata dai personaggi per passare da un’avventura all’altra, da un’isola all’altra, guidati dalla furia di Poseidone. Il dramma viene trasformato in una vera e propria farsa, luogo di comicità e di divertimento instancabile, composto da ritmi scenici impeccabili, dove sono gli attori – Renato Giuliani, Scott Koehler, Jeremias Nussbaum e Ysmahane Yaquini, creatori ciascuno di diversi personaggi - gli elementi fondamentali e vitali della mise en scène. Il particolare Teatro di Irina Brook, infatti, può essere considerato allo stesso tempo Teatro di Attore e Teatro di Regia, proprio per l’importanza che entrambi questi aspetti rivestono nel suo particolare universo teatrale, un universo in cui, come negli altri due atti della Trilogie, sussiste quell’elemento del Varietà e del gioco di prestigio, con tanto di occhi di bue puntati sul prestigiatore, che sembra volerci ricordare che il Teatro non è altro che un gioco che debba allietare lo Spettatore, accanto alle sue possibilità di “trasformarlo”, ponendolo davanti a un “atto totale” da parte degli Attori, che creano con il Pubblico un dialogo energetico vicino e ipnotico.
Lo Spettacolo ci propose una serie di episodi scelti dall’avventura di Ulisse, un Ulisse che per fuggire dal ciclope Polifemo si nasconde, per le risa del pubblico, sotto una piccola pecora pelouche; un Ulisse atteso da Penelope e dai suoi “stravaganti pretendenti” – dall’altezzoso stilista di moda al “suonato” chitarrista Rock; un Ulisse che incontra nel suo cammino Ermes, Messaggero degli Dei (dove Irina Brook s’inventa uno straordinario deus ex machina comico, dove il Dio, arrampicato al di sopra del telo azzurro, cade rovinosamente, uscendo dal luogo scenico con pentole e vari arnesi appesi per tutto il corpo).
Il tutto si conclude con il trionfale rimpatrio di Odisseo e con l’uccisione dei proci e con il successivo ritorno alla dimensione scolastica, a questo punto neanche più accettata dal professore; dimensione scolastica però “trasformata” e che non può più scrollarsi di dosso interamente quella meravigliosa aura di magia.

Stefano Duranti Poccetti


        

Irina Brook
LA TRILOGIE DES ILES

Tre storie di vendetta, perdono, amore e libertà

un progetto ideato, adattato e diretto da Irina Brook

L’Ile des Esclaves
di Pierre Marivaux
(nuova produzione)
personaggi e interpreti
Iphicrate Hovnatan Avedikian
Arlecchino Jeremias Nussbaum
Trivelin Augustin Ruhabura
Euphrosine Isabelle Townsend
Cléanthis Ysmahane Yaquini

Tempête!
tratto da William Shakespeare
personaggi e interpreti
Caliban Hovnatan Avedikian
Prospero, Stefano Renato Giuliani
Ariel Scott Koehler
Ferdinand, Trinculo Jeremias Nussbaum
Miranda Ysmahane Yaquini

Une Odyssée
tratto da Omero
personaggi e interpreti
Professore, Tiresia, Marinaio, più ruoli Renato Giuliani
Marinaio, Poseidone, Hermes, più ruoli Scott Koehler
Ulisse, Telemaco Jeremias Nussbaum
Penelope, Polifemo, Circe, Lotofaga Ysmahane Yaquini

aiuto regia Geoffrey Carey
responsabile di compagnia Renato Giuliani
scenografie Noëlle Ginefri-Corbel
ingegnere suono Samuel Serandour
ingegnere luci/direttore tecnico Thibault Ducros
costumista/assistente scenografo Philippe Jasko
segretario di produzione Angelo Nonelli

coordinamento di produzione Virginia Forlani

produzione CRT Artificio Milano
in coproduzione con Irina’s DreamTheatre Parigi
in collaborazione con Spoleto56 Festival dei 2Mondi

in lingua francese con sottotitoli in italiano


lo spettacolo Une Odyssée è particolarmente consigliato alle famiglie e ai ragazzi

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