12 luglio, 2013

“Croquefer e Tulipatan”. Risa e rulli di tamburi al Caio Melisso. Di Stefano Duranti poccetti


Festival dei Due Mondi, Spoleto. Teatro Caio Melisso, giovedì 12 luglio 2013

“Croquefer ou le dernier des paladins” e “L'île de Tulipatan”, le due divertenti operette di Jacques Offenbach, per la riuscita regia di Jean-Philippe Salério, presentate al Teatro Caio Melisso di Spoleto per il piacere del pubblico che le ha salutate con sorrisi e applausi.
Motivo conduttore di entrambe le pièce è un grande specchio sul fondale, che permette agli Spettatori di vedere i movimenti sulla scena da più angolazioni e che dà così origine a un suggestivo ampliamento spaziale.
Per “Croquefer” troviamo una struttura rialzata e geometrica al centro della scena, che funge da “grotta”, da rifugio per quei particolari personaggi che fanno parte dello Spettacolo, sopra a tutti lo stesso Croquefer, che ha ingoiato la sua spada e che sta aspettando di combattere con il suo acerrimo nemico Mousse-à-Mort, a cui ha sottratto la figlia.
La scena è in penombra e i personaggi sono vestiti con costumi che li tolgono dalla sfera quotidiana per collocarli in una sfera lontana e immaginaria, l’era dell’ “ultimo paladino”, appunto; un paladino che ormai è ridotto a una condizione ridicola, vedendosi a ingoiare la stessa sua spada.
L’arredamento scenico e i costumi danno a questa operetta un’aria quasi “patafisica”, un mondo a parte le cui regole possono essere conosciute soltanto dai personaggi sulla scena, che, dopo avere simulato farsesche battaglie, si riconciliano con un gioioso brindisi.
La “scenografia” de “L’île de Tulipatan” è composta dallo strascico del mantello di Cacatois XXII, che percorre l’intera area scenica. La comicità di questa operetta è data dallo “scambio dei ruoli”. Per strane circostanze infatti due giovani scoprono la loro vera identità sessuale: Hermosa, che aveva sempre creduto di essere una donna, nonostante il suo carattere fortemente mascolino, scopre di essere il realtà un uomo; Alexis, che aveva invece sempre creduto di essere un uomo, nonostante i suoi modi effeminati, si rende infine conto di essere in verità una donna. Lo svelamento porta infine profitto, visto e considerato che i due giovani, innamorati, possono in conclusione sposarsi.
Due operette divertenti e dalle arie scoppiettanti, accompagnate dall’avvincente musica di Offenbach ben diretta dal Maestro Grapperon. Molto bravi i performer, sia dal punto di vista canoro che dal punto di vista teatrale – Emmanuelle Goizé, François Rougier, Edwige Bourdy, Loïc Boisser -, sopra a tutti mi è piaciuto Flannan Obé (Croquefer e Hermosa), straordinariamente istrionico ed espressivo. Tributo anche a Elisabeth de Sauverzac, autrice dei costumi, da me fortemente apprezzati, in particolar modo quelli per “Croquefer”.

Stefano Duranti poccetti



CROQUEFER & TULIPAN

Jacques Offenbach

musica di Jacques Offenbach

Croquefer ou le dernier des paladins
operetta buffa in un atto - 12 febbraio 1857
libretto Adolphe Jaime e Étienne Tréfeu
L’Ile de Tulipatan
operetta buffa in un atto - 30 settembre 1868
libretto Henry Chivot e Alfred Duru

Compagnie Les Brigands

orchestrazione per nove musicisti Thibault Perrine
direzione musicale Christophe Grapperon
messa in scena Jean-Philippe Salério
scenografia e luci Thibaut Fack
costumi Elisabeth de Sauverzac
coreografia Jean-Marc Hoolbecq
assistente alla regia Victoria Duhamel
pianista/chef de chant Nicolas Ducloux

personaggi e interpreti
Croquefer / Hermosa Flannan Obé
Boutefeu / Alexis Emmanuelle Goizé
Ramasse-ta-tête / Romboïdal François Rougier
Fleur-de-Soufre / Théodorine Edwige Bourdy
Mousse-à-mort / Cacatois XXII Loïc Boissier

produzione Athénée – Théâtre Louis-Jouvet / Cie Les Brigands
coproduzione La Coursive, Scène nationale La Rochelle & Le Centre des Bords de Marne, Le Perreux

Les Brigands ricevono il sostegno del Ministère de la Culture DRAC Ile-de-France e della SPEDIDAM.

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