18 maggio, 2013

A Siracusa un “Edipo Re” ben riuscito. Di Paola Pini



Siracusa, Teatro Greco

Grandissimo spettacolo, quello che ha inaugurato il 49° ciclo di Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa.
Edipo Re di Sofocle, per la regia di Daniele Salvo, è stato proposto in modo essenziale e intenso da un cast convincente e all’altezza delle aspettative, in cui attori di grande levatura ed esperienza si sono incontrati sulla scena con i più giovani.
Tra tutti, il Tiresia di Ugo Pagliai si è imposto con tutta la sua maestria e Daniele Pecci, nel ruolo del protagonista, ha ben saputo mettersi in gioco in una parte non abituale; Laura Marinoni (Giocasta) e Maurizio Donadoni (Creonte) hanno reso in modo netto i rispettivi ruoli, come anche Mauro Avogadro (Servo di Laio e Sacerdote), Francesco Biscione (Primo Nunzio) e Graziano Piazza (Secondo Nunzio), cui tocca l’arduo compito di narrare il momento più cruento che, come spesso nelle tragedie greche, non viene mostrato.
Le musiche di scena, composte da Marco Podda, hanno accompagnato lo spettatore lungo tutta la tragedia, sottolineando, di volta in volta, quello che gli attori stavano interpretando ed evidenziando gli elementi simbolici, onirici ed emotivi che avvenivano sulla scena.
La presenza dello Spettro della Sfinge, ben interpretato da Melania Giglio, ha enfatizzato il pathos dei brani cantati in greco nei momenti di maggior impatto sullo spettatore.
Il Coro ha ben svolto la sua funzione di coscienza collettiva nel dramma, muovendosi a proprio agio nella scenografia funzionale di Maurizio Balò, ideatore anche dei costumi, tutto in armonia con il resto.

Paola Pini

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