21 marzo, 2013

"La frode": tutto può essere oggetto di compravendita. Di Francesca Saveria Cimmino



Il film diretto da Nicholas Jarecki, il cui titolo originale risulta essere Arbitrage, è un thriller ambientato nell’alta finanza.
Il Signor Miller, interpretato da Richard Gere è un uomo d’affari importante e stimato. Ha una bella moglie (Susan Sarandon) e una bella famiglia con cui festeggia il suo sessantesimo compleanno mostrando affetto e riconoscenza durante il discorso che segue il brindisi.
Eppure non tutto è oro quel che luccica: oltre ad una storia parallela con un’amante esigente , il cui ruolo è rivestito dalla francese Laetitia Casta, anche delle difficoltà finanziarie sembrano essere il pensiero predominante nella mente di quest’uomo dall’aspetto più che dignitoso.
I soldi: cinque lettere che cambiano un uomo, rendendolo potente e invincibile o meschino e vile. Un confine labile tra il successo e il precipizio. Una vita sospesa in attesa delle chiamate giuste, degli investimenti e delle scommesse vinte.




La situazione si complica quando diviene il maggior sospettato di omicidio a seguito di un incidente in cui Julie, la sua amante, muore.
La polizia cerca prove e il modo di incastrarlo, ma il Signor Miller sembra essere più furbo anticipando e prevedendo le loro mosse. Anche se questo significa, ancora una volta, sporcarsi le mani.
Non c’è fine alla corruzione e alla possibilità di ottenere quel che si vuole se si hanno i mezzi necessari per farlo: non c’è onestà, giustizia, legge che possa vincere contro chi offre due milioni di dollari o anche meno.
I soldi cambiano le prospettive, le esigenze, talvolta le persone.
Si possono evitare processi, si possono rinviare o si può ottenere l’assoluzione anche quando tutti gli indizi portano in un’unica direzione.
Questa dinamica, a noi ben nota, viene svolta quotidianamente sotto gli occhi dei più; ma ormai ne siamo così assuefatti da non riuscire neanche a notarne i confini.
Non è il primo né l’unico film a denunciare la posizione dei potenti, e probabilmente non ne basterebbero altri cento.
Tuttavia risulta essere sicuramente quello girato in minor tempo: le riprese si sono svolte in trentuno giorni; motivo per il quale delle incoerenze filmiche, presenti in più sequenze, possano essere giustificate. Sicuramente la sceneggiatura si basa su una struttura solida e interessante, studiata nei minimi dettagli per sorprendere e mantenere la concentrazione sempre vigile.

Francesca Saveria Cimmino


1 commento:

  1. Richard Gere è in vendita? me lo comprerei...LOL... Daria

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