09 gennaio, 2013

"Vita di Pi". Un "documentario" sulla filosofia della Vita



L’ultima pellicola attualmente nelle sale cinematografiche del regista Ang Lee è degna della sua fama e della sua arte che lo portò a vincere il premio Oscar anni fa. Il film Vita di Pi è una poesia che unisce immagini e pensiero in una storia simbolica che batte ogni aspettativa. Lo hanno definito come il “Nuovo Avatar”, ma se il film di James Cameron esplora un mondo fantastico, simile a quello dell’uomo, situato fuori in qualche angolo dell’Universo, Vita di Pi si addentra nel mondo interiore dell’esistenza umana, dove la natura diventa lo specchio dell’inconscio dell’uomo e s’indaga il rapporto con Dio. Tratto dal romanzo del canadese Yann Martel, la storia inizia con il racconto del protagonista, ormai adulto, ad uno scrittore in cerca di una storia che valga la pena essere raccontata.
L’uomo inizia a narrare della sua infanzia caratterizzata dalla conoscenza delle religioni e da questo suo nome particolare dai molteplici significati: PI. Fino a che, costretto per motivi di lavoro a lasciare l’India insieme alla sua famiglia, sarà coinvolto in un naufragio dove rimarranno superstiti in una scialuppa solo lui ed una tigre. La lotta per la sopravvivenza sarà un viaggio ricco di colpi di scena, d’immagini straordinarie e di riflessioni ai confini della vita, dove Pi non sarà più lo stesso. La regia scruta con attenzione ai particolari ogni angolo della natura con una cura alle inquadrature che ricorda molto i documentari, genere che attualmente si sta affermando moltissimo anche nelle sale cinematografiche. La sceneggiatura scritta da David Magee è ottima, ben costruita e ricca di espedienti che fanno scorrere bene la storia senza annoiare. Senz’altro un promettente sceneggiatore. Il cast sceglie attori internazionali, ma poco conosciuti da noi, per mantenere la novità, che si sarebbe persa utilizzando attori di grande fama. L’unico attore conosciuto che recita nel film, Gerard Depardieu, ha un piccolo ruolo simbolico nella pellicola mentre un altro attore famoso scelto per fare la parte dello scrittore, Tobey Maguire, è stato sostituito all’ultimo. Ogni scelta è ben ponderata e curata e lo si vede in ogni aspetto del film. La cosa che lo rende molto affascinante è che la storia agli occhi di uno spettatore attento è una gigantesca metafora della vita, ed i simbolismi disseminati dall’inizio alla fine del film trasmettono un chiaro messaggio al pubblico. Spetta ad ogni persona scoprire qual è.

Voto: 10

Laura Santelli



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