03 dicembre, 2012

Sostiene Tabucchi Lettura di «Sostiene Pereira - Una testimonianza»



Tabucchi sostiene una strana tesi. Stando alle sue parole, non tutti gli uomini sono vivi allo stesso modo. A volte, sostiene, gli uomini possono semplicemente sopravvivere e godersi fin da subito la tranquillità di una vita da morti. Basta addormentare i sensi. Anche il pericolo della solitudine può essere evitato: nell’assenza dei vivi, si può sempre parlare coi ricordi, immaginare senza inutili rischi e paure la vita dei nostri desideri e vivere di fantasie. Non è la stessa cosa? Beh, pazienza! sostiene Tabucchi.

Sostiene Tabucchi che a volte può succedere di agire senza sapere il perché. A volte, forse, la coscienza si risveglia e per paura di non avere il permesso, esce di nascosto. Tabucchi non sa spiegarne il motivo, lui che è un giornalista e lavora in un giornale. Ma, d’altronde, anche i giornalisti non possono mica vedere tutto quello che vogliono e dire tutto quello che gli salta in mente, sostiene Tabucchi.

Antonio Tabucchi
Tabucchi sostiene che si può vivere la Storia o si può far la cronaca. Per vivere la Storia non si può fare a meno della cultura. Cultura è una parola dai molti significati, sostiene: vuol dire arte, vuol dire testimonianza della verità, vuol dire elevazione dello spirito, vuol dire libertà. Cultura non è astrattezza, ma sostanza dell’uomo, sostiene Tabucchi.

Sostiene Tabucchi che la sua è solo una testimonianza. Sostiene inoltre che ogni giornale dovrebbe avere una pagina dei necrologi e delle ricorrenze. Nell’anno della morte, la sua testimonianza resta un richiamo per il cuore di ogni addormentato. Senza letterati gli uomini si sentirebbero terribilmente soli perché sono loro che mandano i messaggi nella bottiglia agli animi di chi li sta aspettando. Sostiene, Tabucchi.

Simona Mariucci

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