22 novembre, 2012

LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE Dostoevskij secondo Babina



Roma, Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi. Giovedì 21 novembre 2012

Triplice felice incontro quello di Dostoevskji/Orsini/Babina. Nella sala del ridotto del Teatro Eliseo abbiamo visto LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE su drammaturgia di Pietro Babina, Umberto Orsini e Leonardo Capuano, spettacolo di un fascino e di un’acutezza quasi scientifica. Di Pietro Babina conoscevamo il percorso artistico svolto con il Teatrino Clandestino e ora per la prima volta si cimenta in una regia con un grande attore come Umberto Orsini, il quale non nuovo ad operazioni del genere gli si offre con generosità e lucidità impressionante. Umberto Orsini convive con Dostoevskji da anni e in noi stessi è ancora vivo il ricordo della sua interpretazione nei “Fratelli Karamazov” con la storica regia di Sandro Bolchi; ora, a distanza di anni, ci ritorna, e ci ritorna in gran forma, con la complicità del regista e di Leonardo Capuano, altro interprete dello spettacolo nonché co-autore al Piccolo Eliseo Patroni Griffi.
La storia è nota, capitolo a parte dei Fratelli Karamazov, dove Ivan Karamazov espone al fratello Aleksej il romanzo che ha scritto ed ambientato durante la santa inquisizione in Spagna. Babina lo immagina suddiviso in tre parti complementari e speculari, una prima parte evocativa, e solo accennata nei gesti e nelle intenzioni; nella seconda, su ricalco della prima, ci applica le parole, ma è solo un passaggio ulteriore nella comprensione e nell'evoluzione della storia, per altro, come quasi a giustificare l'età del protagonista, nell'adattamento viene immaginato un figlio-demone-mefisto interpretato da Capuano. "Sto parlando come mio padre, è un inizio che si tramanda di padre in figlio", dice Ivan a un certo punto; ed una terza parte infine, una TED conference dove Orsini in proscenio, illuminato solo da un occhio di bue ed in una posa da grande oratore e conferenziere, dà il meglio di sé: con giochi di toni cari al suo spessore di grande interprete del teatro italiano ci tiene legati alla sedia per gli ultimi preziosi minuti dello spettacolo.
In un ambiente claustrofobico, che ci appare all'inizio come un rifugio anti-atomico, che poi scopriamo essere una camera mortuaria di un ben imprecisato ospedale, Pietro Babina viviseziona il testo in tanti precisi segmenti, con luci acide e neon intermittenti - difatti al lato della scena appeso campeggia la scritta luminosa “fede” alla quale il doppio di Ivan tenta di aggrapparsi...
Una regia nitida, scientifica dicevamo, precisa, precisissima, che ci emoziona in ogni singolo momento, come a confermare che siamo tutti in questa società contemporanea di “etero-diretti”. Umberto Orsini si conferma un grande operatore culturale della nostra scena e con intelligenza e sensibilità ci regala un altro prezioso momento della sua brillante carriera, al suo fianco un bravo Leonardo Capuano nel difficile ruolo di contraltare… pomeridiana memorabile!

Mario Di Calo

UMBERTO ORSINI in
LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE
da I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij
drammaturgia Pietro Babina, Umberto Orsini, Leonardo Capuano
con Leonardo Capuano
scene Federico Babina e Pietro Babina
costumi Gianluca Sbicca
musiche Alberto Fiori
Regia Pietro Babina
produzione Faustini Group

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