12 agosto, 2012

“Cortona On The Move”, anche quest’anno un Festival di Fotografia da non perdere… ce ne parla Antonio Carloni.



Antonio Carloni fa parte dell’organizzazione del Festival di Fotografia “Cortona On The Move”, insieme alla Direttrice artistica Arianna Rinaldo e alla produttrice Chiara Callegari, che sarà a Cortona fino al 30 settembre, e ci concede un’intervista riguardo all’iniziativa.

Ciao Antonio, anche quest’anno ho il piacere d’intervistarti riguardo il Cortona On The Move, cosa mi dici sull’edizione di quest’anno?

Anoek Steketee, Dream City
Ciao Stefano, dopo il successo della prima edizione 2011, che inaspettatamente ha visto la presenza di 15.000 visitatori, abbiamo deciso di andare avanti con lo stesso tema dell’anno scorso: il viaggio, con l’idea di un Festival itinerante per le vie di Cortona, che porti a questa città i nomi internazionali della fotografia. È stato fondamentale il nuovo apporto di Arianna Rinaldo come direttore artistico, che ha suggerito di sviluppare questo soggetto del viaggio in vari modi: viaggio come scoperta, divertimento, sorriso, ma anche come tragedia, difficoltà… e sono esposti così quindici fotografi che costruiscono le varie sfaccettature di questa tematica.

Quali sono stati i cambiamenti significativi rispetto all’edizione 2011?


La riapertura del vecchio Ospedale di Cortona è sicuramente il fiore all’occhiello di quest’annata del Festival ed è stata anche la fatica più grossa; un’altra variazione dall’anno passato, come dicevo prima, è stato il cambio del direttore artistico, da Carlo Roberti ad Arianna Rinaldo, una ragazza giovane che arriva da AD di Repubblica, che ha portato veramente tanto entusiasmo, sia nell’organizzazione che nella selezione dei fotografi -ci sono nomi meno famosi dell’anno scorso, sono fotografi contemporanei emergenti.

Avete anche dedicato un progetto ai cittadini cortonesi, vero?

Massimo Siragusa, Teatro d'Italia
Sì, c’è anche un lavoro dedicato a Cortona e prende il nome di “Cortonesi On The Move”. Abbiamo pensato che interessare i locali sarebbe stato importante, perché non deve essere un Festival per pochi eletti, ma un Festival per tutti, quindi, grazie alla collaborazione con il gruppo svizzero di creativi “Riverboom”,  abbiamo coinvolto la popolazione indigena organizzando un casting di foto di famiglia in viaggio, per poi esporre all’Ospedale il risultato di questo casting.

L’apertura dell’Ospedale è stata una sorpresa piacevole e inaspettata per Cortona…

L’Ospedale è un luogo storico per Cortona, da circa il 1200 i cortonesi hanno fatto utilizzo di questa struttura… L’abbiamo ritrovato chiuso e abbiamo cercato di dargli una nuova anima e un nuovo aspetto, è stata la fatica più grossa del Festival. Il posto, tra l’altro, è adattissimo alle nostre esigenze, perché quello che facciamo noi è decontestualizzare gli spazi dalla loro origine, quindi, per esempio, quello che una volta era il vecchio magazzino delle carni diventa ora luogo espositivo, così come l’Ospedale, la cui apertura è stata veramente il nostro trionfo.

Ci sono delle nuove sale espositive rispetto all’anno passato, puoi parlarmi di queste novità?

Antonio Carloni
Rispetto all’anno passato ci sono tre nuove sale espositive: il Vecchio Ospedale, la Sala Pavolini e lo spazio in Vicolo del Gesù –dove, fino a trent’anni fa, era fatta la Fiera dell’Antiquariato. In quest’ultima è presente un evento speciale, realizzato insieme alla famiglia Franchina, si può infatti trovare una retrospettiva e la ricostruzione della vita del grande artista Nino, proprio nel centenario della sua nascita.

Chi devi ringraziare per la realizzazione di questo Festival?

Questo è un evento che nasce dalla voglia di farlo, il coinvolgimento e l’entusiasmo sono le nostre carte vincenti. Ringraziamenti vanno alle Istituzioni: al Comune, alla Regione, alla Provincia, e anche a tutti i privati, come le banche del luogo… un ringraziamento speciale va di certo alla cittadina di Cortona, perché è anche grazie a lei che questo Festival può funzionare.


Curata da Stefano Duranti Poccetti

Nessun commento:

Posta un commento