30 aprile, 2012

Il pianista Alberto Caloi e il suo “lirismo ritmico”




Il “lirismo ritmico” del pianista e compositore Alberto Caloi è stato protagonista del Meeting di Primavera 2012, nella serata di martedì 24 aprile. Il tendone da circo è stato ancora una volta il particolare scenario di questa esibizione, comprendente di cinque brani composti ed eseguiti dal pianista -nato a Bergamo il 25 luglio 1968.
Si comincia con “Ricordo di Alberto Gori, pianista di Sarteano (e omaggio ai grandi dell’ Ottocento e del Novecento)”. Si tratta del pezzo più “classico” e romantico di Caloi, in cui è forte il richiamo, come ci dice il titolo, ai grandi artisti dei secoli scorsi. Sopra a tutti emerge il richiamo a Frederic Chopin, di cui il compositore bergamasco, ma residente a Perugia, rievoca le modulazioni e il pianismo sentimentale. Da qui comincia il percorso verso gli altri brani dell’interprete, in cui la “musica per la musica” comincia ad assorbire su di sé significati diversi, costruzioni d’immagini sonore, e la tonalità comincia a sgretolarsi a favore di una libertà tastieristica che sfiora l’atonalità, senza mai perdere però il sapore armonizzante. In “Dialogo tra vento e nuvole” è forte l’immagine di due forze che s’incontrano e che si scontrano; sentiamo le nuvole come navigare nel mare del vento. Qui toni lievi si scontrano con pesanti scale ritmiche, che danno proprio l’idea di questo incontro–scontro. Più soave il brano successivo: “Suono di pioggerella e rugiada sulle foglie nel bosco”. Creato attraverso scale pentatoniche, si sentono i battiti della pioggia cadere sulle foglie del bosco. Lo fanno a tratti con leggerezza, a tratti con più pesantezza ed è indicativo quello che è scritto nel programma di sala: “I suoni lo hanno portato a immaginare un bosco dove la rugiada e le piccole gocce di pioggia vanno ad accarezzare le foglie e il manto boschivo creando un concerto di suoni tenui”. Il quarto brano è l’ultimo composto da Caloi, si tratta di “Fantasia: i valori dell’amicizia oggi”. Si tratta di un pezzo molto ricco ritmicamente e armonicamente, si passa da motivi scherzosi a altri potenti, come a volere individuare nell’amicizia l’importanza del gioco, ma anche e soprattutto la sua solidità, la sua profondità. È veramente un bellissimo brano, il più ricco del compositore-pianista, e tiene lo spettatore incollato a sé fino alla fine, quando si arriva a una brillante e potente chiusura in maggiore. Nel quinto e ultimo brano della serata – “mare impetuoso” – Caloi ci  fa sentire i suoni provocati dalle onde che si muovono nel manto marino tutte con ritmi diversi, “Ora gigante, poi in cascata nel vuoto, in tuffo e avvitamento, si intersecano, ora giocando, ora minacciando”, come ci dice il programma. Sensazioni, queste, rese al meglio da pianista sapendo giocare sulle infinite combinazioni della tastiera.
Ho parlato di “lirismo ritmico” di Alberto Caloi proprio perché il musicista è capace di creare atmosfere dal sapore romantico senza dover rinunciare alla sperimentazione di nuove proprietà ritmiche. È questa una caratteristica non da poco, che fa della musica di questo compositore un repertorio particolare, variegato e anche molto interessante.


Stefano Duranti Poccetti

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