17 febbraio, 2012

Festival del cinema di Berlino: Orso d'Oro alla carriera per Meryl Streep



“Credo che la cosa più difficile per un attore sia presentarsi un’altra volta sullo schermo  con una interpretazione più nuova e sorprendente che quella precedente” dichiara Meryl Streep mentre riceve l’Orso d’Oro alla carriera del 62esimo Festival di Berlino.
Mettendo in mostra un abito semplice ed elegante di colore nero e quella risata inconfondibile che nella sua ultima interpretazione in “The Iron Lady”  non vediamo mai.
In conferenza stampa l’ attrice, candidata al premio oscar come miglior interpretazione, ha parlato del suo lavoro, delle sue idee politiche, del femminismo e, per questo, anche della vera lady di ferro: “quello che penso di Margaret Thatcher  è lo stesso di chi ha idee di sinistra moderata e vive a New York: lei era amica di Ronald Reagan, che distrusse i sindacati e condusse una politica liberale, la quale arricchì poche persone impoverendone tante altre”. E aggiunge: “Ma questo non vuol dire che non sono apprezzati altri aspetti della sua politica, era una femminista e questo ha aperto le porte del potere a molte donne. Poi non bisogna dimenticare che non prendendo nessuna posizione sull’aborto ha praticamente riconosciuto il diritto alle donne se portare avanti la maternità o interromperla”. Tornando al film: “ Comunque quando interpreto un personaggio, soprattutto quando interpreto qualcuno che sia realmente esistito, io non lo giudico né in positivo né in negativo, ma cerco in tutti i modi di trovare quello che ci accomuna, e quindi, nel caso della Thatcher, spero non sia tanto... Molte persone pensano che deve essere difficile interpretare un personaggio così grande: un altro accento, un altro modo di camminare; ma recitare con persone in carne e ossa con cui si parla in ogni scena è facile. Per fortuna non si ha a che fare con i robot animati o con una schermata blu su cui verranno montati gli effetti speciali e con i quali non si ha nessuna comunicazione. 
In sala grandi spazio alle risate quando un giornalista rumeno le chiede perché non interpretare una giovane Thatcher, vedendola così fresca e rosea, e lei, con grande charme e un grosso sorriso: “I really love rumanians” e poi facendosi seria dice: “Mi piace incarnare sia sul palcoscenico sia su un film tutti i tipi di donne, forti, deboli … donne insopportabili ma per lo più difficili. Quando inizio a leggere un copione, ad un tratto, c’è qualcosa che mi attrae nel progetto, tanto è vero che non riesco più a seguire la lettura e mi dico: devo assolutamente realizzare il sogno dello scrittore, voglio che diventi realtà.
La vita degli attori è molto strana, andiamo da un lavoro all’altro senza sapere qual è il prossimo, ma forse è anche la cosa più affascinante del nostro mestiere. Conclude la conferenza: “A Berlino so che ci sono cinque musei d’arte contemporanea, che ho intenzione di visitare con mio marito. E’ così bello trascorrere un pomeriggio guardando opere d’arte mentre non sei sotto lo sguardo di nessuno”.

Antonio Castaldo, Berlino

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